venerdì, Marzo 29, 2024

Italiano arrestato in Sudan: la Farnesina avvia le indagini

É previsto per lunedì 31 maggio l’arrivo in Sudan del direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie della Farnesina. La missione che vedrà impegnato Luigi Vignali, durerà 2 giorni. Giorni in cui si dovrà capire il più possibile della vicenda in cui è implicato Marco Zennaro. L’italiano venne arrestato in aprile, bisogna adesso capire come tirarlo fuori dal Sudan. Nei giorni scorsi, vari parlamentari hanno chiesto un’intervento alla Farnesina. Ma Di Maio stava già lavorando al caso, che appare molto intrigato. L’inviato della Farnesina a Khartum incontrerà i rappresentanti delle autorità locali. É inoltre previsto un’ incontro con Zennaro in prigione, con il suo avvocato e i suoi familiari che sono in Sudan.

Perchè è avvenuto l’arresto dell’italiano Marco Zennaro in Sudan?

L’italiano arrestato in Sudan ha 46 anni, veneziano ed è titolare di un’azienda che produce trasformatori elettrici. Verso la metà di marzo, si reca in Sudan per una controversia commerciale. Una partita di trasformatori elettrici, secondo la controparte, non erano conformi al contratto di vendita. Ma giunto in Sudan, l’imprenditore italiano si vede sottrarre il passaporto e notificare una denuncia per frode. Per due settimane Zennaro attende che la vicenda si concluda e vive una sorta di arresto domiciliare in albergo, sempre piantonato. Finalmente arriva la conferma che una sanzione di 400 mila euro chiuderà la vicenda. Zennaro accetta, affinchè venga ritirata la denuncia per frode. L’italiano è convinto che il materiale non avesse nessun difetto, ma vuole lasciare il Sudan il prima possibile, ma, invece, scatta l’arresto.

Ecco che la storia si tinge di giallo

Il primo aprile Zennaro finisce in carcere, ma senza nessuna motivazione. Ancora oggi né l’italiano né il suo avvocato sono a conoscenza del perchè dell’arresto, la polizia del Sudan tace. Gli accordi, intrapresi per la vendita dei trasformatori venduti alla società elettrica sudanese, Zennaro li aveva presi con Ayman Gallabi. Il quale lo contattò successivamente per la contestazione dell’irregolarità rinvenuta sul materiale. Ma l’arresto con la detenzione in carcere ha un altro protagonista, dietro le quinte. Intanto si scopre che Gallabi è rinvenuto cadavere nelle acque del Nilo e che il mandante dell’arresto è Abdallah Ahmed.


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Chi è Abhallah Ahmed e che centra con l’arresto dell’italiano in Sudan ?

Ricordiamoci che siamo in Africa e questa è una terra dove tutto può accadere, in positivo e in negativo. Intanto è bene sottolineare che al momento il Sudan è in mano a dei golpisti, seppur si è in una fase di transizione democratica. Ahmed è uomo di fiducia del vicepresidente del Sudan, l’uomo più potente del paese. Stiamo parlando del generale Mohamed Hamdan Dagalo, chiamato Hemmetti, coinvolto in crimini di guerra contro l’umanità e a capo del golpe in Sudan. Ma torniamo al caso di Zennaro.

Arresto o rapimento?

Il vero acquirente dell’azienda veneta era Ahmed. Questo signore vuole un altro risarcimento di 700 mila euro da Zennaro. Nessuna accusa è stata avanzata e nessuna richiesta è stata fatta. Ma la realtà è questa. Il procuratore di Khartum ha previsto la scarcerazione dell’italiano, perchè ha riconosciuto che non c’è frode. Difatti, il giudice ha accertato che i rapporti intercossi da Zennaro con l’azienda elettrica sudanese, avevano come referente Gallabi non Ahmed. Intanto, però, l’italiano Zennaro arrestato in Sudan non è stato scarcerato. Qui c’è puzza di rapimento e ricatto.

L’ intervento dell’inviato in Sudan in cosa consiste?

Il direttore generale a Khartum, come fa sapere la Farnesina: ” Avrà il compito di sensibilizzare le autorità sudanesi sulla necessità di una rapida definizione della posizione del cittadino italiano.”. In questo momento l’obiettivo è scongiurare un altro caso Regiani. Aluni giorni fa, attraverso il suo legale, Zennaro lanciò un appello all’Italia. “É arrivata la sentenza, ho visto la libertà e, poi invece mi hanno portato dentro e sono ripiombato in questo incubo. Per favore portatemi a casa. Venitemi a prendere.”. Pertanto, Vignali richiederà agli organi competenti di Khartum la loro collaborazione, per favorire il miglioramento delle condizioni della prigionia dell’ italiano arrestato in Sudan 2 mesi fa. Come auspica la Farnesina e i componenti di tutti gli schieramenti politici italiani, si cercherà una rapida conclusione della vicenda.

Cate Madapple
Cate Madapple
"Scientia potentia est: sapere è potere" è questo il mantra del giornalista che ad ogni nuovo giorno sa di sapere un po' di più.

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