venerdì, Aprile 19, 2024

Italia malato d’Europa

I provvedimenti di contenimento decisi dal Governo hanno determinato un impatto profondo sull’economia. La rapida diffusione dell’epidemia a livello globale ha drasticamente ridotto gli scambi internazionali e quindi la domanda estera rivolta alle nostre imprese.

Il nostro paese ha fatto dell’export in questi anni il suo punto di forza, più dei consumi interni, ma il Covid oltre a crere danni sociali ne ha creati diversi anche alla nostra economia.

Numeri Italiani

L’Italia ha la stima economica più deludente, la recessione quest’anno rischia di essere quasi il doppio rispetto a quella tedesca.

la Commissione europea ha rivisto al ribasso martedì 7 luglio le sue stime economiche nella zona euro per il 2020, per poi addolcire la pillola considerando il peggio, “forse” ,passato.

Intanto però numeri alla mano le previsioni vedono un calo nella zona Euro dell’8,7% nel 2020. La ripresa è prevista del 6,1% nel 2021 (6,3% previsto due mesi fa). Sul fronte italiano, il crollo dovrebbe essere dell’11,2% quest’anno, con una ripresa del 6,1% l’anno prossimo.

In maggio, la Commissione aveva previsto rispettivamente: -9,5% e +6,5%.

 Le previsioni presentate sono basate su ipotesi che riguardano prevalentemente l’ampiezza della caduta della produzione nel secondo trimestre del 2020.

Più marcata di quella del primo, e la velocità della ripresa dei ritmi produttivi nel terzo e quarto trimestre.

Induttore di ripresa

l’assenza di una significativa ripresa dei contagi nella seconda parte dell’anno, l’efficacia delle misure di sostegno ai redditi e gli impegni di spesa previsti nei recenti decreti e, infine, il proseguimento di una politica monetaria accomodante che stabilizzi i mercati finanziari garantendo il normale funzionamento del sistema del credito potrebbero aiutare l’economia anche se il ritorno della crescita ai livelli del 2019 è previsto solo alla fine del 2021. 

Indice dei prezzi a consumo

Anche l’indice dei prezzi al consumo  nella zona euro dovrebbero salire di appena lo 0,3% annuo nel 2020 e dell’1,1% annuo nel 2021.

Vi sono paesi nei quali l’inflazione sarà probabilmente negativa quest’anno, guardiamo  Spagna, Grecia, Irlanda e Cipro. In Itali.

Tuttavia  i dati giustificano la politica monetaria estremamente espansiva della Banca centrale europea.

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