Israele in una operazione militare ha ucciso Baha Abu al-Ata, uno dei capi militari più noti della Jihad. Il militare al momento dell’attacco, stava dormendo nella sua abitazione situata nel rione Sajaya di Gaza. Con lui è rimasta uccisa anche la moglie mentre due vicini di casa sono rimasti seriamente feriti.
L’operazione e la risposta dei palestinesi
Gli israeliani hanno portato a termine tale operazione dopo che sette anni fa tentarono di eliminarlo: in quel caso al-Tata si salvò. Secondo il premier israeliano Benjamin Neatanhayu “era responsabile di molti attentati e di lanci di razzi verso Israele avvenuti negli ultimi mesi. Si accingeva a compiere nuovi attentati nell’immediato”. La notizia arriva in un momento molto critico per entrambe le parti, a Gaza infatti la fazione palestinese, in risposta al raid, ha sparato decine di razzi verso Israele. A Tel-Aviv e nei comuni limitrofi di Bat Yam e Holon molte scuole sono state chiuse dopo essere stato dichiarato lo stato d’allerta.
L’operazione militare era stata pianificata dalle forze militari israeliane settimane fa, al momento al nord della striscia i seguaci dell’ex capo jihadista confermano la sua morte mediante un comunicato militare. “La nostra reazione farà tremare l’entità sionista”, questo ha affermato il leader politico Ziad Nahale.
Nahale, secondo i media locali, ha continuato affermando che “Israele ha oltrepassato tutte le linee rosse. Reagiremo con forza”.
Chi era Baha Abu al-Ata
Baha Abu al-Ata, il capo delle Brigate Al-Quds palestinesi della Jihad islamica (PIJ) a Gaza, era considerato dallo Stato israeliano come una delle più reali minacce per il proprio territorio. Mentre Hamas è il partito che controlla la Striscia di Gaza, la componente militare guidata da al-Ata negli ultimi tempi stava prendendo sempre più potere soprattutto nelle zone popolari palestinesi. Al-Ata, secondo il portavoce militare israeliano, negli ultimi anni era stato la mente di gran parte degli attentati che hanno colpito Israele.