Israele continua la sua politica e reprime brutalmente palestinesi di ogni età, senza escludere in certi casi anche i bambini. Molte OGN che monitorano la situazione si sono dette preoccupate sulle modalità repressive utilizzate dall’Esercito Israeliano nei territori occupati. Solo dall’inizio dell’anno si sono registrati molti casi di arresti di minori e diverse uccisioni di cittadini palestinesi.
Violazioni israeliane nei territori occupati della Palestina
Perché Israele reprime brutalmente i tentativi palestinesi di manifestare?
I soldati israeliani hanno attaccato, venerdì scorso, decine di palestinesi che stavano protestando in modo non violento contro le attività colonialiste nel villaggio di Beit Dajan. A est della città settentrionale della Cisgiordania di Nablus. Salim Abu Jaish, membro del Comitato popolare per la difesa delle terre di Beit Dajan, afferma che i soldati hanno fatto ricorso all’uso eccessivo della forza contro un corteo non violento partito dalla moschea Al-Kabeer nel villaggio. I soldati hanno sparato a un giovane con un proiettile vero e a un altro con un proiettile d’acciaio rivestito di gomma. Entrambi trasportati d’urgenza in ospedale locale per ferite d’arma da fuoco alle gambe. Inoltre, i soldati hanno sparato a un palestinese alla testa. Decine di palestinesi hanno subito i gravi effetti dell’inalazione di gas lacrimogeni, mentre molti hanno riportato tagli e contusioni.
Chi controlla i coloni israeliani?
Un uomo palestinese è rimasto gravemente ferito, dopo che diversi coloni israeliani fanatici hanno attaccato il villaggio di Kufur Qalil, a sud della città settentrionale di Nablus. Sempre venerdì, i coloni israeliani hanno aggredito e ferito due donne palestinesi vicino al villaggio di al-Fandaqumiya, a nord-ovest di Nablus, nel nord della Cisgiordania. Inoltre, un uomo palestinese, identificato come Bilal Shehada Bawatna, 52 anni, è rimasto ucciso. Altri due sono rimasti feriti, speronati dall’auto di un colone israeliano illegale. Le vittime stavano partecipando a una passeggiata nella natura nelle pianure del nord della Cisgiordania occupata.
Israele verso rottura con molti paesi se anneterà nuovi territori palestinesi
Israele reprime brutalmente palestinesi durante marcia di Kufur Qaddoum
Otto civili palestinesi sono stati colpiti e feriti, mentre altre decine soffocati dai gas lacrimogeni. I soldati israeliani hanno aggredito i manifestanti durante la processione settimanale nel villaggio della Cisgiordania settentrionale di Kufur Qaddoum, a est di Qalqilia. Morad Eshteiwi, il portavoce mediatico della resistenza popolare, ha dichiarato che le truppe israeliane hanno invaso il villaggio, occupando i tetti delle case.
La strada principale chiusa dal 2003
La gente del posto manifesta ogni venerdì e sabato da anni per fare pressione sulle autorità di occupazione. Lo scopo è quello di far riaprire la strada principale fuori da Kufur Qaddoum e fermare l’esproprio delle loro terre dalle attività coloniali illegali. Centinaia di abitanti locali si sono riuniti alla moschea Omar bin Al-Khattab per la preghiera del venerdì pomeriggio. Procedendo poi in marcia verso il cancello che chiude la strada, mentre ripetevano slogan patriottici e appelli alla resistenza.
Cuba in difesa al popolo Palestinese
Il report della Human Rights Watch
Israele nel 2020 sistematicamente ha represso e discriminato i palestinesi in modi che superano di gran lunga le giustificazioni di sicurezza spesso fornite. Per il 13° anno consecutivo, il governo impone un divieto di viaggio generalizzato ai palestinesi della Striscia di Gaza occupata. Limitano fortemente l’entrata e l’uscita delle merci e medicine, l’accesso all’elettricità e all’acqua e devastando l’economia. L’ottanta per cento dei residenti di Gaza dipende dagli aiuti umanitari.
UE condanna Israele per l’espansione edilizia in territori palestinesi
