venerdì, Marzo 29, 2024

Israele, pronto nuovo governo Netanyahu-Gantz

Il Parlamento di Israele, lo Knesset, ha approvato la nascita di un nuovo governo, che sarà formato da Benjamin Netanyahu e dal suo rivale politico, Benny Gantz. I due leader giureranno il prossimo 13 maggio.

Dal parlamento in totale hanno ricevuto 72 voti favorevoli contro i 23 contrari. Il nuovo gabinetto sarà presieduto prima da Netanyahu per 18 mesi; l’alleato al potere Gantz diverrà suo successore per i successivi 18 mesi.

La decisione della corte suprema

L’approvazione per un nuovo accordo è avvenuta dopo che lo scorso mercoledì la Corte Suprema non ha accolto le petizioni che erano stato presentate contro l’intesa e contro la possibilità che un deputato incriminato, come Netanyahu, possa diventare premier.

Chi è Binyamin Gantz

Nato politicamente come forte oppositore delle politiche neoliberiste di Netanyahu, Benny Gantz assunto sempre più importanza nel partito Blu & Bianco, nato nel 2019 in opposizione al Likud.

Il futuro primo ministro dello Stato Ebraico inizia a muovere i primi passi come alto componente dell’esercito israeliano, prima come membro delle Israel Defense Forces, e poi come comandante di brigata in Libano.

La sua carriera all’interno dell’esercito subisce un grande salto nel 1989 quando diventa capo di un importante elitè dell’aviazione israeliana, la Sheldag. Successivamentre, nei primi anni 2000 comanda l’esercito nelle zone interessate all’intifada palestinese come la Giudea e la Samaria.

Nel 2011 Gantz diventa ramatkal, capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, il più alto grado militare del paese.

Il nuovo alleato di Netanyahu al governo di Israele Binyamin Gantz

Cambierà la politica estera israeliana?

Ora c’è da chiedersi se il nuovo governo firmato Netanyahu-Gantz muterà le proprie manovre politica estera, soprattutto in materia palestinese e di contenimento anti iraniano. È recente infatti la forte volontà di Israele di annettere zone consistenti della Cisgiordania (occupata nel 1967) come il Mar Morto Settentrionale e la Valle del Giordano il prossimo luglio, con l’obiettivo di imporre la propria legge sui territori abitati dai palestinesi. Tali manovre hanno però incontrato una voce unica ad opporsi, tra cui quella delle Nazioni Unite che, tramite il loro segretario generale, António Guterres, hanno espresso preoccupazione per le politiche coloniali israeliane. Politiche che non fanno altro che rendere più astrusi i tentativi di vicinanza tra Ramallah e Tel Aviv.

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