Israele è perplesso per la recente dichiarazione del contrammiraglio russo Vadim Kulit riguardo all’intercettazione in Siria di presunti missili israeliani. La nuova politica russa sulla Siria preoccupa le autorità israeliane.
Cosa preoccupa della nuova politica russa sulla Siria?
Le affermazioni del contrammiraglio russo Vadim Kulit secondo cui i sistemi di difesa di fabbricazione russa avrebbero intercettato i missili lanciati la scorsa settimana da due caccia F16 israeliani verso obiettivi vicino alla città siriana di Homs hanno suscitato stupore in Israele. Secondo i commenti di Kulit all’agenzia di stampa Tass le difese russe hanno anche intercettato con successo la maggior parte dei missili lanciati dai jet israeliani contro obiettivi in Siria.
Le prime reazioni di Israele
Israele non ha rilasciato una risposta ufficiale alle affermazioni. Ufficiosamente, ha fatto in modo che le foto che mostravano i gravi danni agli obiettivi colpiti in questi attacchi fossero pubblicate su reti e media. A porte chiuse, i funzionari della difesa israeliani stanno cercando di capire il significato delle affermazioni russe. È stato un lapsus? Probabilmente no. I russi non sono inclini a rivelazioni accidentali. I russi stanno pianificando di frenare le mosse di Israele in Siria, come riportato dal quotidiano londinese Asharq al-Awsat? Sono in corso colloqui su questo tema tra il Cremlino e la Casa Bianca?
Cosa sta facendo Israele?
Un’importante fonte militare israeliana ha detto ad Al-Monitor che le affermazioni della Russia erano fuorvianti. La maggior parte dei missili israeliani non vengono intercettati e colpiscono i loro obiettivi con precisione, ha detto la fonte. Contrariamente a quanto affermato dal generale russo, per quanto a conoscenza di Israele, i sistemi di intercettazione aerea SA17 e SA22 schierati in Siria sono gestiti dall’esercito siriano. I russi gestiscono solo le difese S300 e S400 in Siria, ma queste hanno lo scopo di abbattere aerei, non missili.
Le affermazioni russe sono una mossa tattica?
Secondo le valutazioni israeliane, le affermazioni russe erano una mossa tattica piuttosto che un cambiamento strategico. “Stanno trasmettendo messaggi a noi e non solo a noi”, ha detto un alto funzionario della sicurezza israeliana a condizione di anonimato, analizzando le osservazioni. “Il primo messaggio ha a che fare con l’immagine e gli interessi commerciali della Russia. I russi vogliono dimostrare al mondo, e soprattutto ai potenziali clienti, che i loro sistemi funzionano bene e sono in grado di intercettare i missili dell’aeronautica israeliana. Questo è lo standard rigoroso più prestigioso possibile. Hanno cercato di vendere tali sistemi all’Iran e agli stati africani, non sempre con successo. I cinesi sono alle calcagna, quindi c’è una sorta di competizione per il prestigio e la quota di mercato”.
La nuova politica russa sulla Siria non si limita al settore militare
Israele sa che c’è più in gioco del prestigio e del denaro. “Questa affermazione russa non è chiara”, ha detto la fonte israeliana. “In primo luogo, includeva informazioni errate. Il tasso di intercettazioni è basso e i sistemi sono gestiti da siriani, non russi. Non solo, ma il meccanismo messo in atto per evitare attriti involontari tra israeliani e russi nei cieli della Siria è a posto e funziona correttamente”. Questo meccanismo comprende in visite di delegazioni militari da entrambe le parti, lunghe discussioni sotto la competenza della direzione delle operazioni delle forze di difesa israeliane e dell’aviazione israeliana (IAF). Secondo la fonte, esiste persino una “linea calda tra il centro di controllo dell’IAF e il centro di controllo russo”.
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Un gioco poco chiaro
Per Israele non è del tutto chiaro a che gioco stanno giocando i russi. Alcuni suggeriscono che anche la Russia stia cercando di migliorare la sua posizione nella regione dopo il cambio di amministrazione a Washington e Gerusalemme. “Forse stanno segnalando un cambiamento nelle regole del gioco, forse vogliono ridurre l’attività israeliana sulla Siria“, ha suggerito la fonte. L’attività israeliana sulla Siria è diminuita di recente, ma è stata ripristinata nelle ultime due settimane, secondo notizie straniere.
I russi a Teheran
“I russi stanno lavorando anche nei confronti di Teheran”, ha detto ad Al-Monitor una fonte militare israeliana di alto livello a condizione di anonimato. “Anche a Teheran c’è un nuovo presidente e serve un punto d’appoggio russo”. In questo contesto, alcuni nell’establishment della difesa israeliano stanno vedendo una connessione tra le affermazioni del generale russo e un rapporto del Washington Post di diverse settimane fa. In questo rapporto si diceva che la Russia venderà all’Iran un satellite spia avanzato che fornisce loro capacità senza precedenti. “Niente è un caso“, ha detto una fonte di sicurezza israeliana di alto livello. “L’Iran non è l’unico a radicarsi in Siria. Anche i russi sono in costante lotta per il controllo del Medio Oriente. Quando vendono all’Iran un satellite strategico di questo tipo, inviano un segnale chiaro a tutti, non solo all’Iran“.
L’ambigua nuova politica russa sulla Siria
“I russi stanno giocando un gioco delicato nei confronti dell’Iran”, ha aggiunto questa fonte. “Stanno cercando di vendere loro il maggior numero possibile di sistemi, mentre allo stesso tempo stanno cooperando con l’aeronautica israeliana sulla Siria. Hanno interesse a pacificare il regime iraniano, da un lato, per dimostrare le capacità militari e tecnologiche della Russia, ma non per scontrarsi con Israele e gli Stati Uniti. Questo è dove siamo in questo momento“.
