Israele ferma i palestinesi non vaccinati: sale la tensione

Hamas promette rappresaglie ed esorta i palestinesi a opporsi alle forze di occupazione per tutto il mese santo del Ramadan

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Israele sta perseguitando i palestinesi? Innanzitutto, ha impedito l’accesso ai luoghi di culto a chi non fosse vaccinato. In secondo luogo, ha fatto irruzione nella Moschea di al-Aqsa durante i riti religiosi, scortando all’esterno decine di fedeli. Infine, sembra aver sabotato la chiamata islamica alla preghiera. A causa della rappresaglia, centinaia di persone si sono ribellate alle forze dell’ordine israeliane che stanno occupando Gerusalemme Est. Mentre le Ong chiedono allo Stato ebraico di devolvere parte delle sue scorte di COVAX per somministrarle alla popolazione palestinese.

Israele ostacola i palestinesi?

Nei giorni scorsi un’ondata di disordini ha interessato la Città Vecchia di Gerusalemme. La Mezzaluna Rossa ha denunciato 6 giovani feriti negli scontri con le forze dell’ordine israeliane, considerate autorità di occupazione. Secondo Arab48, gli agenti hanno impedito a migliaia di musulmani palestinesi dalla Cisgiordania di entrare nella moschea di Al-Aqsa. I fedeli avrebbero voluto partecipare alle preghiere per il primo venerdì del mese sacro del Ramadan. Come riferisce il portale, le forze di occupazione avrebbero fatto accedere soltanto coloro che avessero ricevuto almeno una dose di COVAX. Ma né la Cisgiordania occupata né tantomeno la Striscia di Gaza dispongono di dosi sufficienti. Ragion per cui la loro campagna vaccinale va a rilento. Inoltre, gli israeliani avrebbero bloccato le strade di accesso a Gerusalemme Est, dove si trova la Moschea sacra all’Islam.

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Posti di blocco

Per l’Agenzia Anadolu, i posti di blocco militari tra la Cisgiordania e lo Stato ebraico erano congestionati. In molti casi sono stati teatri di controversie tra i fedeli che volevano raggiungere i luoghi santi e le forze di occupazione israeliane. Ad esempio, al Checkpoint di Qalandia. “Ci è stato impedito di entrare nella moschea di Al-Aqsa con il pretesto di non essere vaccinati“, ha riferito un fedele all’agenzia Anadolu. E ha proseguito: “Mirano a ridurre il numero di fedeli musulmani all’interno dei cantieri della santità“. Non solo. La moschea in questione è considerata il terzo luogo sacro dell’Islam. Giovedì sera gli agenti delle forze di occupazione israeliane avrebbero fatto irruzione nella sala di preghiera di Al-Qibly, arrestando dozzine di fedeli immersi nella preghiera.


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Aumentano le tensioni

Come denuncia il portale controinformazione.info, gli ufficiali di occupazione accompagnati da poliziotti avrebbero aspettato il termine delle preghiere di Tarawih. Poi, avrebbero scortare i fedeli all’esterno. L’azione sarebbe avvenuta alla presenza di donne e bambini che si trovavano sul Monte del Tempio. A ben vedere, le tensioni erano iniziate martedì durante l’adhan, la chiamata islamica alla preghiera. Quel giorno i fedeli palestinesi avevano accusato le forze israeliane di essersi introdotte dalla Porta dei Leoni, presso la Moschea di Al-Aqsa. Poi, di aver sabotato l’impianto elettrico di quattro dei minareti, tagliando i cavi. Il tutto allo scopo di impedire il funzionamento degli altoparlanti che avrebbero disturbato la solenne cerimonia che si stava svolgendo a poca distanza da lì.

Palestinesi contro Israele

Per lo sceicco Muhammad Hussein si tratta di un atto grave. Oltre che l’inizio di una guerra di religione inevitabile. Un’affermazione pesante per il predicatore della Moschea di Al-Aqsa. Oltre che Gran Mufti di Gerusalemme e delle terre palestinesi. Quel che è peggio è che le tensioni sono sfociate in violenza. E hanno provocato una vera e propria guerriglia a Gerusalemme Est. Come raccontano alcuni testimoni, i manifestanti hanno lanciato pietre e bottiglie contro la polizia, che ha risposto con granate assordanti. Negli scontri due agenti israeliani e 6 palestinesi sono rimasti feriti e trasferiti in ospedale. Mentre gli attivisti denunciano l’arresto di 27 palestinesi da parte delle forze di occupazione.


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L’appello di Hamas

Il movimento di resistenza islamica di Hamas ha esortato il popolo palestinese a marciare verso la moschea di Al-Aqsa. Oltre a rimanere nelle piazze per tutto il mese santo del Ramadan per porre fine a i soprusi di Israele. Venerdì il portavoce del movimento, Abdel-Latif Al-Qanua, ha dichiarato alla stampa che le azioni delle forze di occupazione “Rappresentano un’escalation di aggressioni contro il nostro popolo“. Nonché “Una flagrante violazione dei loro legittimi diritti e una palese violazione della libertà di culto“. Inoltre, Al-Qanua ha rilevato “Il protrarsi di queste misure razziste, il vandalismo nella moschea di Al-Aqsa, le restrizioni sul nostro popolo e l’inseguimento dei fedeli“. Per il portavoce: “Ciò si tradurrà in una massiccia rivolta contro l’occupante“.


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Israele perseguita i palestinesi?

Una delle condizioni imposte da Israele per l’accesso ai luoghi sacri dell’Islam era la vaccinazione. Tuttavia, è risaputo che la campagna vaccinale in Cisgiordania e a Gaza proceda a rilento. Tanto che le Ong avevano presentato una petizione all’Alta Corte di giustizia. L’obiettivo sarebbe stato quello di costringere Israele a fornire all’AP i COVAX per l’intera popolazione. Il promotore dell’iniziativa, l’avvocato Adi Lustigman, era stato chiaro. “È evidente che l’Autorità Palestinese abbia un numero di vaccini insufficiente“. Viceversa, “La popolazione di cittadini e residenti israeliani è quasi completamente vaccinata, eccetto chi la rifiuti“.

Israele potrebbe dare i COVAX?

In effetti, lo Stato ebraico vanta un surplus di dosi. Oltre a essere a buon punto con le inoculazioni. Ma lo Stato ebraico negherà la richiesta. Non solo perché ha già donato circa 5.000 dosi all’AP. Ma anche perché ha vaccinato oltre 100.000 palestinesi che vivono e lavorano in Israele. Sia all’interno del territorio sovrano che di quelli occupati. Inoltre, lo Stato ebraico non ha alcun obbligo legale di vaccinare i palestinesi, visto che aveva trasferito la competenza all’AP con gli accordi di Oslo. Nel 1993 prima e nel 1995 poi. Eppure, sarebbe un gesto di responsabilità. Del resto, Israele ha potuto acquistare i vaccini in anticipo. Oltretutto, al momento ha immunizzato il 50% delle persone idonee. Si parla del 72.5% degli abitanti. Al contrario, l’Autorità Palestinese ha appena iniziato la sua campagna, affidandosi al programma dell’OMS.

Le Ong

Secondo il piano, i paesi con poche risorse potranno ricevere abbastanza dosi per immunizzare il 20% della popolazione. All’AP la settimana scorsa sono arrivati ​​circa 60.000 vaccini. Alla fine, i palestinesi riceveranno le dosi sufficienti per un milione di persone. Ma sarà con poche dosi alla volta nel corso dell’anno. Per di più, le Ong ritengono che l’AP riuscirà a vaccinare solo l’1.5%. Il che “Viola i diritti fondamentali dei palestinesi alla vita e all’integrità fisica e rappresenta un’ingiustizia“, scrivono le Ong nella petizione. E ancora. “Questa situazione non può essere giustificata in alcun modo e viola sia il diritto israeliano vincolante che quello internazionale, nonché l’etica medica, la moralità e la pura umanità“. Di chi sarà la ragione?


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