giovedì, Aprile 25, 2024

Israele: crimini contro l’umanità di apartheid

Un rapporto dell’ong Human rights watch (Hrw) uscito il 27 aprile, sostiene che lo stato di Israele è colpevole di crimini contro l’umanità. Nello specifico di crimini di apartheid. Questo si aggiunge alla denuncia dell’organizzazione per i diritti umani israeliana di B’Tselem che ha definito l’occupazione nel suo rapporto “Questa è Apartheid”

Cosa dichiara il rapporto di Hrw sui crimini in Israele?

Human rights watch insieme ad Amnesty International è la voce più autorevole e indipendente in campo di diritti umani al livello internazionale. Il suo giudizio legale redatto in un rapporto di 213 pagine dimostra che “le violazioni dei diritti dei palestinesi nei territori occupati da Israele corrispondono a crimini contro l’umanità di apartheid”. La pubblicazione di Hrw arriva all’indomani di due settimane di scontri e violenze a Gerusalemme. Infatti dall’inizio del Ramadan, a metà aprile, Gerusalemme è sull’orlo dell’esplosione, secondo il quotidiano israeliano Haaretz.

Una banalizzazione dell’estremismo ebraico

Dopo giorni di tensioni, il 22 aprile un gruppo ebraico di estrema destra, Lehava (la fiamma), che vuole “espellere gli arabi della terra santa”, ha organizzato un rastrellamento nella città vecchia di Gerusalemme. Al grido di “morte agli arabi”, circa trecento militanti del gruppo sono andati nei centri commerciali e per strada a caccia di palestinesi. La manifestazione di Lehava è stata resa possibile dalla “banalizzazione dell’estremismo ebraico nel panorama politico israeliano”. La soluzione dei due stati non è stata mai così lontana e ormai si tratta, di risolvere il conflitto tramite l’applicazione del diritto in Israele, unico modo per aprire un futuro di pace tra i due popoli

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L’espressione apartheid

L’espressione apartheid è da tempo slegata dal sistema politico che era applicato in Sudafrica. Ai sensi della Convenzione sull’apartheid e dello Statuto di Roma che fonda la Corte penale internazionale, l’apartheid costituisce un crimine che comporta atti inumani “nel contesto di un regime istituzionalizzato di oppressione sistematica e di dominazione da parte di un gruppo razziale su altro o altri gruppi razziali, al fine di perpetuare tale regime”. Tra gli atti disumani identificati ci sono il trasferimento forzato, la negazione del diritto di partire e di tornare nel proprio paese e il diritto a una nazionalità.

Israele: i crimini per un regime di oppressione

Uno dei principali elementi legali che rende Israele come un “regime istituzionalizzato di oppressione” è la legge sullo stato nazione del 2018. Questa definisce Israele come lo “stato nazione del popolo ebraico”, Gerusalemme la sua “capitale unita”, e l’ebraico la sola lingua ufficiale. Nessun riferimento a palestinesi, cristiani o musulmani. Questo costituisce una chiara base giuridica di discriminazione a favore degli ebrei israeliani a scapito dei palestinesi d’Israele.

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