venerdì, Aprile 19, 2024

Bari: a 7 anni isolato a scuola perché affetto da ADHD

Lunedì scorso in una scuola elementare di Bari un bambino di sette anni è stato vittima di un atto discriminatorio solo perché affetto dal disturbo ADHD. 

È arrivato in classe nella scuola Re David, situata in via Celso Ulpiani a Bari e non ha trovato i suoi compagni. Il bambino ha 7 anni ed è affetto dal disturbo di attenzione e iperattività ADHD. I genitori di suoi dieci compagni di classe non volevano che i loro figli lo frequentassero per cui hanno chiesto che fossero spostati in altre classi. La mamma del bambino ha denunciato l’accaduto, ma la dirigente rifiuta l’accusa di discriminazione. Il piccolo è stato trasferito alla scuola San Filippo Neri.

Richiesta di allontanare il bimbo “malato”

I genitori di dieci compagni di classe hanno ritenuto che il bambino fosse malato e che quindi i loro figli non dovessero frequentarlo. Hanno chiesto che i loro figli fossero cambiati di sezione e addirittura qualcuno ha scelto di spostare il proprio figlio in altre scuole.

Solo in laboratorio

Il bambino è affetto da ADHD, un disturbo di attenzione e che comporta iperattività. Quando Lunedì è arrivato con la mamma a scuola ha trovato una classe completamente vuota.  Avendo capito che c’era qualcosa che non andava, ha chiesto alla mamma: “Mamma ma è stata colpa mia?”. Non c’era stata nessuna comunicazione alla famiglia di quello che sarebbe dovuto accadere. La mamma e il bimbo hanno trovato solo una parte della nota della Dirigente Scolastica vicino la classe che diceva: “I genitori di dieci alunni della classe non accettano la  permanenza dei propri figli nella stessa, di conseguenza i loro bambini vengono temporaneamente affidati ad altre classi”. Il bambino e la mamma quella mattina sono stati costretti poi ad aspettare in cortile prima di avere la comunicazione ufficiale che per il bambino non c’era più posto in quella classe. Sarebbe stato affidato a un’insegnante e avrebbe fatto lezione da solo in laboratorio. Sarebbe dovuto rimanere lì anche per la merenda. I genitori hanno contattato subito l’Ufficio scolastico Regionale e nel pomeriggio il bambino è riuscito ad entrare a scuola in una classe in cui però non aveva neanche il banco.

La Preside: ” Noi non discriminiamo nessuno”

La Dirigente Scolastica della scuola Re David si è limitata a dire: “Noi non discriminiamo nessuno e non abbiamo mai messo nessuno fuori dalla porta”. Non ha replicato altro.

La reazione del piccolo

I genitori sono molto preoccupati per la reazione del bambino a questa situazione poiché da poco gli è stata diagnosticata l’ ADHD.  Qualsiasi cambiamento potrebbe creargli scombussolamenti emotivi. Da poco la famiglia ha avuto il permesso di mettere un’ insegnante di sostegno per il bambino, che sarebbe arrivata da Dicembre. Il bambino continua a chiedere dei suoi amichetti e inizia a sostenere che non gli vogliano più bene. Ha capito che è stato rifiutato e allontanato da quelli che ha ritenuto “amichetti”.

La rabbia della mamma

La mamma è molto arrabbiata perché oltre l’accaduto, non è stata data  nessun tipo di comunicazione da parte della scuola alla famiglia. Pochi giorni prima si è svolto il Consiglio di classe a cui hanno partecipato tutti i genitori della classe e la donna non ha potuto partecipare. Ha chiesto il resoconto della riunione e le è stato risposto che non si potevano dare notizie ai non presenti. La mamma del bambino però ricorda come “ogni riunione si trasformava in una caccia alle streghe contro mio figlio”.

Cos’è l’ADHD?

L’ADHD è un disturbo dell’attenzione e iperattività.  È un disturbo evolutivo dell’autocontrollo,degli impulsi e dei livelli di attività. Il disturbo porta a difficoltà d’attenzione e concentrazione e iperattività. Il bambino non riesce a controllare la sua attività rispetto al tempo e a degli obiettivi.

Bimbo accolto alla scuola San Filippo Neri di Bari

La mamma dopo l’accaduto fa sapere: “Ci siamo rivolti al Provveditorato dove, grazie alla loro intercessione la dirigente della scuola San Filippo Neri si è resa disponibile ad accoglierlo”.

Commento dell’Assessore Comunale alle politiche giovanili

L’Assessore Comunale alle Politiche Giovanili Paola Romano dice: “Con la San Filippo Neri ci stiamo impegnando a trovare la soluzione migliore per il bambino, garantendogli una serena scuola dell’obbligo con l’adeguato sostegno di specialisti”.

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