Associazione mafiosa, estorsione e truffa aggravata sono solo alcune delle accuse pendenti su Leonardo Sacco, presidente della sezione calabrese e lucana della Confraternita delle Misericordie che da anni gestiva il Cara (Centro di accoglienza richiedenti asilo) di Isola Capo Rizzuto e su don Edoardo Scordio, parroco del paese.
Questo è quanto emerso dall’operazione “Jonny” effettuata dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e guidata dal procuratore capo Nicola Grattieri, che ha permesso di fermare ben 68 persone appartenenti al clan Arena (oltre ai personaggi citati sopra). Secondo le indagini Sacco avrebbe preso accordi con don Scordio per accaparrarsi i subappalti del catering e altri servizi, permettendo alla ‘ndrangheta di mettere le mani sui fondi concessi dal governo, per una cifra di circa 30 milioni di euro.
E’ emerso che solo nel 2007 don Scordio si sia appropriato di 132 mila euro per presunti servizi di assistenza spirituale che avrebbe reso ai profughi.
Sacco, invece, riusciva a portare avanti questi affari illeciti sottobanco mostrandosi in compagnia di politici e addirittura entrando, in quota politica, all’interno del Cda della società che per anni ha gestito l’aeroporto di Crotone.