Francia, condanna a morte per sei cittadini francesi

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Francia, sentenza di condanna per sei cittadini francesi

Ieri in Francia il ministro degli esteri Jean-Yves LeDrian ha dichiarato che il suo governo farà quanto è in suo potere per far sospendere l’esecuzione della sentenza di condanna a morte di sei cittadini francesi.

I sei cittadini transalpini sono accusati dalle autorità irachene di aver militato nelle fila dell’ISIS.

E’ dell’altro ieri la notizia secondo cui un tribunale iracheno avrebbe emesso la sentenza di condanna a morte nei confronti di altri cittadini francesi, facendo salire, in questo modo, a sei la cifra delle persone condannate alla pena capitale.

La cifra sopra indicata, tuttavia, potrebbe essere più alta, poichè, secondo l’Associazione francese per le vittime del terrorismo, che chiede di far tornare in patria gli estremisti perchè siano giudicati da un tribunale francese, la prossima settimana le autorità irachene potrebbero emmettere la sentenza di condanna alla pena capitale per altre quattro persone di nazionalità francese.

Vista la situazione, il ministro LeDrian ha rivolto alla commissione per gli affari esteri le seguenti parole: “Quanto ai condannati alla pena capitale, lo abbiamo detto e ripetuto, noi rifiutiamo la decisione estrema del governo iracheno”

Di fatto, da quando Daesh è stato sconfitto nei territori iracheni che occupava un tempo, il governo avrebbe condannato mille persone, perchè sospettate di aver militato nelle fila di Daesh.

A questo proposito, bisogna ricordare che centinaia di stranieri avrebbero combattuto per lo Stato islamico in Siria e in Iraq, e per ragioni territoriali, dunque, il governo iracheno avrebbe esercitato la sua giurisdizione.

Sebbene sia stato accertato che cittadini francesi avrebbero combattuto per daesh nei territori sopra indicati, il governo francese sembra restio a far tornare in patria i combattenti e le rispettive mogli, piuttosto ha invitato le autorità irachene a processarli lì dove hanno commesso i loro crimini.

Secondo alcuni dati diffusi proprio dal ministro LeDrian, i concittadini francesi, arrestati nella regione curda a nord dell’Iraq, oscillerebbero tra i quattrocento e i quattrocentocinquanta, tra i quali, sempre secondo le medesime statistiche, vi sarebbero anche dei bambini.

Le cifre qui riportate, tuttavia, sarebbero da prendere con cautela, poichè sono stati segnalati ancora altri combattimenti nelle zone vicino alla città di Idlib, zona, quest’ultima, controllata dall’opposizione siriana.

Sebbene alcuni governi occidentali spingono perchè i loro cittadini siano condannati lì dove hanno commesso i reati, l’assenza di una ordinamento giuridico, ufficialmente riconosciuto nelle regioni siriane, dovrebbe far ripensare alla decisione di farli condannare in Siria o in Iraq.

L’Associazione francese per le vittime del terrorismo, dal canto suo, si è fermamente opposta al trasferimento dei cittadini francesi in Iraq, e, al contrario, sta facendo pressioni sul governo francese perchè convinca le autorità di Baghdad ad alleggerire le condanne, ovvero commutandole in carecere a vita.