mercoledì, Aprile 24, 2024

Iran: oggi si vota per eleggere l’ottavo presidente

Oggi in Iran si vota per eleggere l’ottavo presidente della Repubblica islamica. Si tratta di una delle elezioni più critiche dalla rivoluzione del 1979. Salvo imprevisti, dovrebbe vincere il candidato degli ultraconservatori, Ebrahim Raisi, mettendo fine a otto anni di amministrazione dei moderati. La paura maggiore è che si possa verificare una bassa affluenza alle urne.  

Iran: oggi si vota per le presidenziali?

Oggi gli iraniani sono chiamati alle urne per eleggere l’ottavo presidente della Repubblica islamica, in una delle elezioni più critiche dalla rivoluzione del 1979. L’economia iraniana si trova in pessime condizioni, la pandemia di coronavirus non accenna a placarsi nel Paese e dal punto di vista geopolitico sono cresciute le tensioni con gli Stati Uniti. Gli aspiranti candidati sono dovuti passare sotto la lente del Consiglio dei Guardiani. Degli oltre 500 candidati solo sette hanno avuto il via libera di partecipare alle elezioni. Alla fine i candidati si sono ridotti a quattro dopo il ritiro di tre candidati nei giorni scorsi. I candidati sono: Ebrahim Raisi, Mohsen Rezai, Amir-Hossein Ghazizadeh Hashemi, Abdolnaser Hemmati. Quest’ultimo è l’unico moderato in lista.

Gli ultraconservatori verso la vittoria

Secondo gli osservatori, salvo sorprese, vincerà l’ultraconservatore Ebrahim Raisi. La vittoria di Raisi porrebbe fine al governo dei moderati. Ciò potrebbe complicare ulteriormente la già fragile relazione con i paesi Occidentali, soprattutto con gli Stai Uniti. Il futuro presidente dovrà trattare con l’Occidente e in particolare con Washington sull’accordo del nucleare. L’elezione di un conservatore o ultraconservatore potrebbe contribuire ad isolare ancora di più l’Iran dalla comunità internazionale.  

La scelta di candidati conservatori è dovuta soprattutto alle scelte dell’ex presidente americano Donald Trump. Trump aveva adottato la strategia della massima pressione, che secondo lui avrebbe dovuto indebolire Teheran per costringerla a sedersi al tavolo per un nuovo accorso sul nucleare. Tuttavia la strategia, di Trump sembra non aver funzionato. Anzi, ha portato a porre fine alle politiche riformiste e moderate in Iran.

La paura di una bassa affluenza

Gli osservatori hanno definito le elezioni non libere. La paura maggiore è che si possa verificare un forte astensionismo. Secondo i sondaggi, infatti, solo il 42% degli iraniani ha affermato che si recherà alle urne, un dato basso tendendo conto che di norma alle lezioni presidenziali in Iran si presenta almeno il 70% degli aventi diritto al voto. Molti elettori sono sfiduciati dopo le scelte dei candidati, sono frustrati dalla crisi economica alimentata dalle sanzioni, dalla gestione della pandemia e dalla repressione delle proteste. Questa mattina la televisione di Stato, controllata dal regime, ha affermato che vi erano lunghe code fuori dai seggi, anche se l’informazione è praticamente impossibile da verificare. I risituati delle elezioni dovrebbero essere diffusi entro sabato.


Elezioni in Iran: si ritirano altri due candidati

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