Iran: gli ingegneri scoprono giacimento di petrolio

Negli ultimi giorni gli ingegneri iraniani hanno scoperto nuovo giacimento di petrolio Khuzestan, il presidente iraniano Hassan Rohani si è congratulato con coloro i quali hanno fatto questa sensazionale scoperta e ha rivolto un discorso alla nazione, lanciando, così un monito agli Stati Uniti. ” Voglio dire alla Casa Bianca che nei giorni in cui sanziona le vendite di petrolio iraniano, i lavoratori di questo Paese e i suoi ingegneri sono stati in grado di scoprire 53 miliardi di barili di greggio”.

Secondo le stime il nuovo giacimento di petrolio ha raggiunto un valore di cinquantatre miliardi di barili, che si aggiungono ai centocinquanta miliardi di barili già calcolati. Secondo alcuni il nuovo giacimento di petrolio scoperto, potrebbe diventare la seconda fonte più importante di petrolio dopo quella che si trova ad Ahvaz.

La scoperta del nuovo giacimento di petrolio è avvenuta il giorno dopo che il regime iraniano aveva annunciato al mondo che l’arricchimento dell’uranio era giunto quasi al cinque percento, ovvero l’Iran aveva ampiamente superato la soglia massima consentita dal trattato siglato nel 2015 che aveva fissato il limite a 3,67%.

L’Iran ha deciso di abbandonare progressivamente l’accordo sul nucleare, dopo che Donald Trump aveva deciso, l’anno scorso, di ritirarsi dal trattato siglato dall’amministrazione Obama nel 2015.

L’ambasciatore iraniano a Londra ha affermato anche che, il suo Paese, ogni due mesi, lancerà degli avvertimenti, o per meglio dire, annuncerà il suo progressivo disimpegno dall’accordo sul nucleare, a meno che, l’Unione europea non convinca i Paesi firmatari dell’accordo a rispettarlo in ogni sua parte.

Significative sono le parole del portavoce dell’agenzia atomica iraniana Behrouz Kamalvandi, il quale ha affermato: ” L’Iran ha fatto il quarto passo per ridimensionare gli impegni dell’accordo nucleare: 1.044 centrifughe sono state iniettate di gas”.

Gli ultimatum iraniani, non sono rivolti solo ai partner europei, ma sono rivolti anche Cina e Russia affinchè s’impegnino a trovare una soluzione che soddisfi i protagonisti principali dell’accordo summenzionato, che allo stato attuale, è ancora in alto mare.

Visto l’immobilismo internazionale, il presidente iraniano Rohani, qualche giorno fa, non ha avuto altra scelta che confermare la quarta fase di disimpegno dal predetto accordo del 2015, annunciando che l’Iran avrebbe portato l’arricchimento del uranio al 4,5%. Il presidente ha sottolineato, inoltre, che, attualmente, l’Iran ha la capacità di arricchire l’uranio fino al sessanta percento. Inoltre gli ingegneri iraniani stanno mettendo a punto nuove centrifughe capaci di arricchire notevoli quantità di uranio in breve tempo.

Le tensioni con gli Stati Uniti non accennano a diminuire, infatti, proprio l’estate scorsa, Trump aveva accusato il regime degli aytollah di aver affondato due petroliere nel Golfo dell’Oman. Il tycoon ha risposto inviando altri militari americani per rafforzare le difese aere saudite.

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