“Io e la Transiberiana” è il titolo di un racconto di una viaggiatrice alla volta della Russia. La curiosa del mondo parla delle sue ore e dei suoi chilometri percorsi su un treno da Mosca a Vladivostock. Parla anche di chi incessantemente le chiede perchè è sola ma l’esploratrice dice di non temere la solitudine e prosegue il suo viaggio verso la Siberia soprattutto verso il Lago Bajkal. Quest’ultimo è il lago più vecchio e profondo al mondo.
“Io e la Transiberiana”. Perchè la Russia per riscoprirsi?
La nostra protagonista e viaggiatrice caparbia ci racconta della scelta della Russia come viaggio sia interiore che esteriore. Ella scrive: “viaggio su un treno attraverso la Russia, da sola nella speranza che la traversata mi aiuti a fare chiarezza sul futuro… forse riuscirò a risvegliare lo spirito avventuroso che mi ha caratterizzato fino a vent’anni, e che temo stia cominciando ad abbandonarmi“. L’esploratrice è sola, sprezzante dei pregiudizi nei confronti di una donna sola in viaggio per la Russia. Ma la donna ci fa una confidenza e ci dice che aveva già viaggiato sulla Transiberiana insieme ad un uomo che le aveva regalato forti emozioni.
La prima volta sulla Transiberiana
La prima volta che la donna salì a bordo della Transiberiana a Ulan-Ude insieme a quell’uomo vide una città a est del Lago Bajkal. Lì ancora oggi si trova una statua della testa di Lenin alta più di 7 metri. Passarono gran parte delle 88 ore di viaggio leggendo e parlando con gli altri passeggeri dello scompartimento, un vagone letto per quattro. La storia della nostra protagonista con quell’uomo non fiorì e ora la viaggiatrice ricorda quei giorni con malinconica tenerezza ma non si lascia sopraffare e alla volta di un nuovo viaggio si gode tutto ciò che gli capita sotto gli occhi e nell’anima.
La delusione del Lago Bajkal
L’ultima versione della Transiberiana, rispetto alla prima volta, non riempie gli occhi della nostra protagonista con immagini mozzafiato. Il Lago Bjkal non risponde alle sue aspettative però la donna si gode il viaggio, si gode i tramonti color pesca e gli orizzonti innevati ma soprattutto si gode se stessa e la sua solitudine. Ella misura la sua anima e scopre che non ha un peso preciso eppure quest’ultima la riempie come nessun’altra cosa può.
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