mercoledì, Settembre 11, 2024

L’Io come istanza di personalità per Heinz Hartmann

L’essere umano è in relazione con sé e con gli altri. In tal senso, la psicoanalisi dell’Io è un nuovo indirizzo di studio che si sviluppa negli anni Trenta, soprattutto negli Stati Uniti. Valorizza l’Io come istanza della personalità e tende a renderlo autonomo rispetto all’Es. Propone un Io che può utilizzare le energie sessuali e aggressive non soltanto istintive, ma neutralizzate. L’iniziatore è Heinz Hartmann.

L’Io di Heinz Hartmann

Heinz Hartmann pone l’Io come istanza di personalità a partire dalla classificazione elaborata da Sigmund Freud.

Hartmann nasce nel 1894 e muore nel 1970. Attribuisce rilievo al processo di adattamento alla realtà esterna dell’individuo. Attua un ampliamento e una riformulazione di alcune tesi psicoanalitiche. L’Io è l’istanza originaria al servizio dell’adattamento, ed è autonomo dall’Es. Con Hartmann non si parla di contrapposizione tra Es e Io, ma di interdipendenza reciproca.

Esistono due meccanismi che danno all’Io l’autonomia:

  • la neutralizzazione, che porta alla trasformazione dell’energia funzionale. Dunque, viene introdotto il concetto di aggressività, ovvero funzione innata presente nell’Io per l’adattamento dell’individuo. Con la neutralizzazione, la libido e l’aggressività sono private della loro carica pulsionale, per cui l’Io può utilizzare l’energia per fini creativi, per raggiungere liberamente scelte;
  • l’automatizzazione è un fenomeno dell’ambito dello sviluppo motorio, che per Hartmann esiste anche nel pensiero, nella percezione. Esso si applica a tutta la realtà psicologica dell’individuo.

L’Io e le difese

Nel corso della crescita dell’individuo si formano le difese. Esse hanno la funzione di controllare le realtà impulsive, di diminuire l’esigenza di scaricare energie. Così l’Io è pervaso di nuova energia. Egli afferma che anche le difese possono automatizzarsi. Cambiano in funzione delle realtà psicologiche dell’individuo che diventano a servizio dell’Io. Si tratta comunque di un’automatizzazione relativa, perché non è definitiva.

Attraverso questi fattori l’Io acquista più stabilità. Quindi, l’essere umano sviluppa un adattamento sano alla realtà.

Funzioni dell’Io per Hartmann

L’autore distingue due tipologie di funzioni:

quelle appartenenti alla sfera a-conflittuale, che sono funzioni che si sviluppano senza essere coinvolte dal conflitto;

quelle della sfera conflittuale, dove il conflitto è necessario per far sorgere determinate funzioni.

Per Hartmann, le funzioni fondamentali dell’Io sono:

  • funzioni dell’adattamento, dove l’adattamento è sempre una relazione reciproca tra organismi e ambiente. Il processo di adattamento può portare ad una modificazione dell’ambiente o ad una modificazione del sistema psicofisico dell’individuo. Non è mai una relazione statica. Ma c’è l’oscillazione verso l’equilibrio che è difficile da mantenere per la presenza di stimoli interni ed informazioni esterne. Questo processo di adattamento è in stretta connessione con il processo di sintesi;
  • funzioni di sintesi o integrazione della realtà dell’esperienza, dove per realtà si intende la realtà interna e la realtà esterna. Per cui il processo di adattamento si basa sul processo di integrazione e il processo di integrazione si basa sul processo di adattamento.

L’equilibrio è tra:

  • organismo e ambiente
  • quello interno dell’individuo
  • tra i vari sistemi della psiche cioè Es, Io e Super-Io;
  • tra la funzione sintetica dell’Io e la parte restante dell’Io.

Rapporto tra la funzione intellettiva e l’adattamento dell’individuo considerato da Hartmann

Per Hartmann, l’intelligenza porta ad un ampliamento della possibilità di reazione dell’individuo. Secondo l’autore non si deve mai separare l’intelligenza dal tessuto di vita della persona. L’intelligenza può servire per:

  • risolvere i conflitti, e si parla di costruttività
  • razionalizzare, e si parla di difesa.

Le varie funzioni dell’intelligenza possono essere coinvolte nei conflitti e ciò provoca una perdita di obiettività, da cui derivano i pregiudizi. Allora, l’individuo può valutare in modo erroneo la propria persona e il mondo esterno. Bisogna comprendere che la capacità di intelligenza è diversa dall’adattamento alla realtà. Il rischio è quando non si riconosce la funzione limitata dell’intelligenza che è la funzione di organizzazione della realtà esterna ed interna.

Quando l’individuo riesce ad integrare le funzioni intellettive con le altre funzioni si ha l’adattamento sano. Nel processo di integrazione dell’Io, svolgono un ruolo fondamentale i valori.

Conclusione

Certamente ad Hartmann va il riconoscimento di aver fondato la psicoanalisi dell’Io. E ancora di aver attribuito al concetto di aggressività l’importanza per la sana affermazione dell’individuo e per l’adattamento. Quindi, l’aggressività non ha più la connotazione distruttiva e non rappresenta più la pulsione di morte che gli aveva dato Freud. Qui, il concetto dell’Io ha radici sia conflittuali ma anche non conflittuali.

https://www.periodicodaily.com/teorie-della-personalita/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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