Sudden Death: Nuova Line Up E Nuova Intervista

0
756
Sudden Death
Sudden Death

Un’interessante intervista alla band romana

 

 

 

 

E’ una lunga intervista che non ha bisogno di un’introduzione.

Buona lettura!

  • Grazie Sudden Death per aver accettato questa proposta d’intervista. Per farvi conoscere, possiamo partire dalla classica domanda rompi ghiaccio: Chi siete? O meglio chi fa parte della nuova line up???

 Nonostante i Sudden Death siano una realtà esistente dal 1997/1998, la maggior parte dei componenti, tranne il batterista Andrea Pro (membro fondatore e attualmente anche batterista dei maltesi Martyrium) sono di giovane età; abbiamo quindi Luis Maggio (Bloodtruth) alla voce, Pietro Sabato (Lectern) e Giuseppe Ciurleo (session man fino a poche settimane fa,  rimpiazzerà permanentemente Alessandro “Cucciolo” Di Mitri) alle chitarre e Daniele Marrocco al basso.

 

  • Cosa è accaduto alla vecchia formazione?

 Ci sono stati molti disguidi, soprattutto per quel che riguarda il lato gestionale della band e per la diversità di fini fra i vari membri. La band ha subito, anche  recentemente, molti e radicali cambi a livello di formazione, ma pare proprio che adesso abbiamo trovato il giusto equilibrio; motivazione, dedizione, sacrificio, impegno nel perseguire lo stesso scopo era proprio ciò di cui avevano bisogno i Sudden Death per poter lavorare per raggiungere determinati obiettivi.

 

  • Come si diceva poco fa, in una band ci si lascia, ci si riprende oppure si cambia ‘partners’. Quanto è ‘faticoso’ un cambio line up quasi totale, intendo a livello di produzione, ma anche personale dei membri rimasti e di quelli nuovi. Ad esempio adattarsi ai vari stili personali, anche se il genere è lo stesso lo stile personale influisce sul modo di suonare!?

 Assolutamente. Per quel che ci riguarda, il lato positivo di questi cambi è che, soprattutto con l’entrata di componenti più giovani, questo progetto è stato rivoluzionato da cima a fondo e rimodernato anche in base a ciò che secondo noi potrebbe più avvicinarsi ai nostri gusti e a quelli dell’ascoltatore medio. Quindi possiamo sottolineare che oltre al cambio generale di mentalità che ci sta portando a determinate scelte, i Sudden Death hanno intenzione di crescere anche a livello musicale, l’unica formula che rimarrà sempre la stessa è la seguente: pestare, pestare e ancora pestare.

 

  • Argomento live: Come vi preparate psicologicamente, soprattutto quanta ansia sale appena prima di salire sullo stage?

 Ci scaldiamo, cerchiamo di caricarci e costringiamo il nostro batterista (il più vecchio) a farlo. L’ansia intesa come batticuore prima di salire sul palco è una sensazione quasi piacevole… tutte le negatività in fase di preparazione cerchiamo di scacciarle, siamo dell’idea che il buon umore prima di un’esibizione sia fondamentale, unito all’adrenalina, alla concentrazione e al divertimento costituisce una delle basi fondamentali per un buon live… alla fine dei giochi la gente sotto palco si vuole divertire, se non lo fanno in primis coloro che stanno sopra il palco che concerto sarebbe?

 

  • Giusto, concordo con voi! Quando si suona insieme ad altre band, ci sono mai stati degli, chiamiamoli così volgarmente, “Scazzi”?

Di solito tendiamo a socializzare o per lo meno ci proviamo, ma è capitato, anche recentemente di avere dei problemi nei mesi passati. È bene comunque concentrarsi sul proprio rendimento in questi casi e, se necessario tirare fuori anche una buona dose di carattere che in alcune situazioni non guasta. L’importante, in QUALSIASI situazione, è dare il massimo non provandoci ma riuscendoci.

 

  • Adesso parliamo di album. State lavorando ad un nuovo album? (Se la risposta è si) potete anticiparci qualcosa?

Stiamo testando la solidità della nuova line-up, lavorando sul nuovo EP di cui avrete notizie molto presto. Ciò che possiamo anticiparvi è che sarà tutta un’altra cosa rispetto a “Monolith of sorrow”, sia a livello di suoni che a livello di parti suonate e vocali, non vediamo l’ora di proporvelo.

 

  • Grazie, saremo ben lieti di ascoltarvi. Per chi non conosce bene il genere, come descrivereste il brutal, soprattutto cosa lo distingue dagli altri generi (del metal ovviamente)?

 A parer nostro il brutal è stato uno dei veri passaggi intermedi fra il death old school e quello più moderno. Basti vedere l’evoluzione che hanno subito mostri sacri come Cannibal Corpse e Suffocation dai loro primi intramontabili album ai lavori più recenti. Ciò che lo distingue dagli altri generi è, probabilmente, l’impatto, il muro di suono e le velocità delle parti suonate e non solo, in alcuni casi portate all’estremo. Alla fin fine stiamo proprio parlando di musica estrema che, in quanto tale, deve martellare e distruggere.

 

  • Sabato scorso ho potuto vedervi e ascoltarvi live. Parlando con Andrea ho espresso un mio personalissimo parere, vi metto allo stesso livello di grandi band per molte ragioni come ad esempio il vostro modo di porvi verso il pubblico. Tecnicamente parlando, quindi, dal momento in cui avete preso lo strumento in mano per la prima volta, quanto sudore e sangue (figurativamente parlando ovvio) ci avete buttato e ci buttate?!.

Mai abbastanza. L’importante non solo in questo genere ma nella musica in generale è non ritenersi mai arrivati o dei “professori” nel campo, ma essere sempre aperti al miglioramento. Con gli obiettivi che ci siamo posti ne abbiamo ancora da macinare e vogliamo far di tutto per portare sul palco musica che diverta, eseguita come meglio sappiamo fare.

 

  • Questa domanda è rivolta a Luis. Hai una voce che io amo definire ‘orcoide’ è di una potenza incredibile. Come ti ci sei approcciato, hai preso lezioni e, soprattutto se ti va vuoi spiegare come funziona? So che molti iniziano dal canto ‘pulito’.

So che a livello anatomico necessita lo sfruttamento di determinate parti dell’apparato vocale come le false corde vocali e le cartilagini presenti in esso. Io, personalmente, se non per ciò che riguarda la respirazione, il diaframma e le casse di risonanza lo considero un po’ un mondo a parte che si discosta molto dal canto pulito, pur non essendo un tipo di canto monotonale come molti credono. Io iniziai quasi per gioco a 15 anni provando a cantare i pezzi degli Amon Amarth e dei Cannibal Corpse nel quarto piano di un condominio con i vicini sotto di me che battevano con la scopa sul soffitto (breve parentesi divertente). Comunque anche in questo caso ritengo che sia fondamentale non ritenersi MAI arrivati, ascoltarsi fino allo sfinimento e ascoltare le voci di tutti gli altri cantanti, capire come fanno e ragionare in base alla propria conformazione; ognuno ha il suo metodo, l’importante è imparare (anche sbagliando) a non farsi male e a preservarsi. Io mi ritengo ancora un dilettante, ho tanto da migliorare e voglio raggiungere il livello più alto raggiungibile nel campo, se esiste.

  • Ora parliamo di concerti, Avete altri concerti in programma?

Abbiamo alcuni concerti in Aprile fra cui una data a Erba (Como) il 14, una a Pesaro il  21 e una a Foggia il 30. Siamo inoltre confermati all’Xtreme metal Assault XI di Malta e stiamo organizzando altri tour prendendo di mira zone come Spagna, est Europa e Ucraina in previsione dell’imminente EP. Abbiamo anche intenzione di andare nel Regno Unito.   

  • Concerti all’estero. Si, no o forse?

Nei mesi e negli anni passati siamo stati in Slovenia, Serbia, Bulgaria, Romania e Repubblica Ceca. Trovarsi in mezzo ad altre situazioni in cui le persone hanno abitudini e culture completamente diverse dalle nostre è un’esperienza assolutamente stimolante. Ciò che abbiamo notato, almeno per quel che riguarda i paesi fino ad ora visitati, è che molte delle persone lì presenti hanno più chiaro il concetto di divertimento quando si assiste ad un concerto, niente braccia conserte e immobilità. Chiaramente mai far di tutta l’erba un fascio, in Italia, che apprezziamo tutta in quanto nostro paese, ad esempio ci siamo divertiti un mondo in regioni come la Campania e la Puglia. Scontato che il pubblico dev’essere trattato SEMPRE con rispetto, ma il nostro personale consiglio ad alcuni italiani è: approfittatene dell’occasione che avete quando supportate la scena e assistete ai concerti, sfruttate il momento per divertirvi e scatenarvi perché magari altrove non potete farlo!

  • La scena underground, quanto è difficile entrarci e restarci? Quanta ‘concorrenza’ c’è?

La concorrenza è infinita. Sono il metodo e la costanza forse a fare la differenza. Se si vuole combinare un minimo con la musica si deve fare un discorso “globale” non restando rinchiusi nel proprio guscio, nella propria dimensione e nella propria zona. Ogni mondo è paese e il metal italiano va esportato come si deve.

 

  • Per passare dall’underground al professionistico quando bisogna iniziare e con quale ‘idea’? in che percentuale mettereste la tecnica, il ‘saperci fare’ con il pubblico e la fortuna :D?!

Niente è impossibile, che siano dannati tutti coloro che dicono che combinare qualcosa con la musica non è fattibile o che l’arte è bene comune e in quanto tale deve rimanere per forza gratis! Sono i primi che mollano di fronte agli ostacoli più grandi invece di affrontare la situazione di petto.  Magari è improbabile, ma con la caparbietà, tanto sacrificio, investimenti fisici e in denaro e un pizzico di stronzaggine tutto si può fare. Tecnica e approccio col pubblico devono assolutamente procedere di pari passo. La fortuna se c’è bene e se non c’è che si creino i presupposti per costruire qualcosa in questo campo, con il sudore.

  • Ultima domanda: quale è l’obiettivo dei Sudden Death?!

Vogliamo che i Sudden Death diventino una realtà grossa e concreta, che il passato “old” della band venga lasciato alle spalle per un progetto dalle vedute più ampie.