mercoledì, Aprile 17, 2024

Intervista a Shame, il rapper italiano che tenterà un Guinness World Records


Shame
(nome d’arte di Fabio Errico) è il rapper autore dell’album filosofico Empatia ed è un ottimo freestyler, infatti questo giovane artista sa improvvisare fluidamente delle rime rappando su una base.                                                                                                    Tra il 18 e il 19 marzo Shame proverà ad aggiudicarsi un Guinness World Record facendo freestyle per più di 25 ore, intervallate da sole quattro pause da 15 minuti; il suo Dj per l’occasione sarà Dj Calimistik.


Il record attuale è detenuto dal KJ52 Freestyle Team, un gruppo che vanta un record di ben 12 ore e 2 minuti di rap ininterrotto. La sfida si terrà presso il 28lab Concept Store di Savigliano (CN), ma sarà mandata in onda sulle principali piattaforme social.                   Ho intervistato Shame per conoscerlo meglio.

-Ciao Fabio, da quanto tempo fai rap?                                                                              S: “Ho iniziato a scrivere testi in rima a 12 anni, poi ho scoperto il genere e mi ci sono cimentato, ma già all’età di 5 anni suonavo il pianoforte”

-Quindi da molto tempo! E quali sono  i rapper che più ti ispirano?                              S: “Bella domanda! Sono cresciuto con l’ Old School americana e italiana, diciamo che ad oggi gli artisti che più ascolto sono: Mattak, Lord Madness, Murubutu, Rancore, Primo Brown, Mistaman, Kiave e altri del genere”

-Molti di questi artisti piacciono anche a me! La notizia dell’ obiettivo che vuoi raggiungere sta facendo parlare molto, ma il primo discreto successo musicale è arrivato prima o dopo Empatia?                                                                    S:”Grandissima, mi fa piacere che abbiamo gusti simili. Comunque assolutamente prima, diciamo che la prima volta in cui mi sono fatto conoscere fuori dal panorama piemontese è stato all’ Alley Oop 2016 a Piacenza, dove ho vinto una rap battle che è stata molto apprezzata. Questo evento mi ha permesso di farmi un nome nel campo del freestyle, infatti sono più conosciuto come freestyler che come scrittore, ma sono felice che anche Empatia abbia avuto il suo inaspettato successo”.

-Viste le tematiche filosofiche e sociali toccate in Empatia, l’album sembra orientato verso il conscious rap, pensi che nell’ambiente odierno sia possibile rappare di argomenti simili pur rimanendo nella scena mainstream?                         S: “Empatia è effettivamente conscious, penso che sia possibile entro una cerchia relativamente ristretta di persone, ne sono un esempio Rancore e Murubutu, non so se sarà anche il mio caso.

-Lo scopriremo! Tornando al Guinness World Record, com’è nata la voglia di battere il record di 12 ore dei KJ52? Ti senti agitato per la prova?                                S: “La voglia è nata per gioco. Il mio caro amico Benè, il quale sa che posso fare freestyle per diverse ore, mi sfidò per gioco. Io presi la sfida sul serio perché mi piace esagerare, inoltre questa è un bel modo per superarmi e per attirare l’attenzione sul rap italiano. Mi chiedi se sono agitato? (ridacchia). In questi ultimi giorni sì, ma in generale solo propositivo e convinto delle mie capacità”.

-Shame, grazie per la disponibilità, tanti auguri per la tua sfida.                               S: Grazie infinite a te per l’opportunità e per l’interesse.

 

 

 

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