L’intelligenza artificiale offre molte possibilità e sono una realtà con la quale iniziamo a vivere. Al centro di numerose polemiche, si situa in maniera positiva all’interno dell’ecosistema dell’innovazione, con attenzione anche alla robotica, nell’interesse della cura delle persone, anche quelle con fragilità. Andiamo a vedere di cosa si tratta, nel dettaglio.
Cos’è l’intelligenza artificiale?
Ci chiediamo: “Cos’è l’intelligenza artificiale?”. Prima di rispondere, possiamo affermare che molteplici sono i suoi campi di applicazione. Sicuramente presente nelle nostre case. Ad esempio in tutti i dispositivi smart che la tecnologia mette a nostra disposizione. Se ne può parlare bene oppure in maniera negativa. In ogni caso, se il loro utilizzo influenza il benessere, l’impatto che se ne può avere sulla vita è sarà positivo, soprattutto per chi ha bisogno di un sostegno. Passiamo a definirla. L’intelligenza artificiale è un insieme di tecnologie differenti che interagiscono. La finalità è consentire alle macchine di percepire, comprendere, agire e apprendere con livelli di intelligenza simili a quelli umani. Si tratta di una tecnologia di automazione che può sostenere l’individuo nei compiti del quotidiano. Come pure in attività più pesanti e pericolose. Naturalmente, nessuna tecnologia può rendere vanificare il lavoro umano. È l’uomo che deve imparare ad usare la tecnologia in maniera efficace e strategica. Così come è necessario contrastare le disuguaglianze e creare opportunità uguali per tutti.
Individuo e intelligenza artificiale
Emerge, così, che l’individuo non verrà sostituito dall’intelligenza artificiale. Ma deve crescere e apprendere poiché questa genera nuove opportunità. Anche perché, in termini di occupazione, l’intelligenza artificiale che può inizialmente cancellare posti di lavoro, in realtà crea nuove occupazioni. Queste ultime hanno competenze diverse rispetto alle attuali posizioni lavorative. La tecnologia ha dotato le macchine di determinate caratteristiche che vengono considerate tipicamente umane. Ad esempio, tra esse, le percezioni visive, spazio-temporali e decisionali. Non si tratta solo di intelligenza intesa come capacità di calcolo o di conoscenza di dati astratti, ma anche delle varie forme di intelligenza che sono riconosciute dalla teoria di Howard Gardner. Lo psicologo stanunitense parla di ‘intelligenze multiple’, cioè diverse forme di intelligenza o forme di rappresentazione mentale, che dipendono le une dalle altre. Vanno dall’intelligenza spaziale a quella sociale. Come pure da quella cinestetica a quella introspettiva.
Rischi
Senz’altro esistono timori legati a questa nuova tecnologia. E come tutte le cose nuove, chiaramente ancora poco conosciuta, crea paure. È essenziale abbracciare la sfida per cui si vuole coinvolgere anche il sistema educativo e promuovere la consapevolezza sia dei benefici sia dei rischi dell’intelligenza artificiale. Tra i rischi maggiori, risultano il sottoutilizzo e l’abuso dell’intelligenza artificiale. Infatti, non usarla in tutto il suo potenziale comporta una scarsa attuazione di programmi importanti, con conseguente perdita del vantaggio competitivo e delle opportunità a livello economico. Come pure l’abuso è un problema. Ad esempio, non deve essere usata per problemi per cui non è adatta. Cioè per spiegare o risolvere complesse questioni sociali. È possibile realizzare ciò attraverso una cultura digitale che possa essere a servizio dello sviluppo dell’individuo.
Intelligenza artificiale e futuro
Siamo consapevoli che nel futuro esisterà sempre di più l’integrazione tra l’individuo e il robot con l’accrescimento dell’intelligenza artificiale generativa. Quest’ultima si riferisce a modelli di apprendimento profondo che danno origine a testo, immagini e contenuti di alta qualità in base ai dati su cui sono stati registrati. Maggiori sono i vantaggi e i benefici di questo sviluppo, soprattutto nei campi della cura della persona e della medicina. Come pure nei progressi scientifici e nell’impatto ambientale. Ancora, nell’industria e nella sicurezza contro le frodi nei servizi finanziari, e nei beni comuni. E nella giustizia e nei rapporti sociali. L’obiettivo è quello di accedere al progresso e lasciare ai margini le disuguaglianze.
Conclusioni
Oggi abbiamo raggiunto l’obiettivo di utilizzare i sistemi intelligenti per usi comuni. Così ci chiediamo qual è il futuro dell’intelligenza artificiale. Intanto, realizzare nuove tipologie di figure professionali. Come pure arrivare ad una nuova rivoluzione culturale e industriale.
Bisogna considerare che l’uomo è memoria. Come pure è relazione, empatia e coscienza. Infatti, prova sentimenti ed emozioni. Ancora instaura relazioni con gli altri individui ed è capace di discernere il bene e il male. Contrariamente ai robot che non sono in grado di avere una coscienza e di trovare emozioni punto per questo la loro capacità sarà quella di acquisire i dati nella propria memoria, di analizzarli e riprodurli a livello virtuale.