Nel giorno in cui si è riunito il Congresso per conteggiare i voti elettorali e ratificare la vittoria di Joe Biden i sostenitori di Trump hanno scatenato l’inferno a Washington DC. Hanno fatto irruzione al Campidoglio scatenando una vera e propria insurrezione a Washington. Il bilancio provvisorio degli scontri tra i fan di Trump e la polizia è di 4 morti e 13 feriti. A Washington circola l’ipotesi di rimuovere Trump con il 25° emendamento.
Insurrezione a Washington: cos’è successo?
Scene surreali hanno avvolto Washington DC. Nel giorno in cui il Congresso si è riunito per certificare la vittoria di Joe Biden i sostenitori di Trump, incitati dal Presidente, hanno fatto una vera e propria insurrezione. A Washington si sono viste scene di un colpo di Stato. I sostenitori di Trump hanno fatto irruzione al Campidoglio e si sono scontrati con la polizia. Negli scontri sono morte quattro persone e rimaste ferite tredici. La polizia ha inoltre riferito di aver arrestato oltre 50 persone. A Washington DC sono state inviate squadre della Guardia Nazionale ed è stato proclamato lo stato di emergenza fino al 21 gennaio, giorno successivo all’Inauguration Day del presidente eletto Joe Biden.
I collaboratori di Trump si dimettono
Le immagini dell’assalto hanno scosso anche i collaboratori più stretti di Trump. Molti consiglieri della Casa Bianca stanno pensando alle dimissioni. Nelle prossime ore dovrebbero lasciare l’incarico il Consigliere per la Sicurezza, Robert O’Brien e il suo vice Matt Pottinger. Intanto la portavoce di Melania Trump, Stephanie Grisham, si è dimessa. Anche i tabloid conservatori hanno attaccato Trump. Il New York Post a scritto: “Trump è diventato il Re Lear di Mar-a-Lago”. I media americani riportano anche che i funzionari dell’amministrazione hanno iniziato a discutere la possibilità di invocare il 25° emendamento per rimuovere il Presidente dall’incarico. Tale misura richiederebbe alla maggioranza del Gabinetto e al vicepresidente Mike Pence di dichiarare al Congresso che Trump non è in grado di svolgere ai suoi doveri di Presidente.
Insurrezione a Washington: il Congresso riprende la seduta per contare i voti elettorali
Il Congresso, intorno alle 21 (ore locali), si sono nuovamente riuniti in seduta congiunta per contare i voti elettorali. Si riduce sempre di più il numero di senatori che tentano di delegittimare la vittoria di Joe Biden. Il Senato ha votato 93-6 sull’obiezione mentre la Camera ha votato 303-121. Solo 6 senatori sui 14 iniziali hanno confermato le obiezioni ai risultati nell’Arizona, lo Stato che i parlamentari avevano cominciato a esaminare, prima dell’irruzione dei manifestanti. Resistono con Trump i senatori Ted Cruz (Texas) e Josh Hawley (Missouri). Gli altri big del partito si sono dissociati. Il leader dei repubblicani, Mitch McConnell, aveva già riconosciuto il successo di Biden, mentre ieri sera il senatore repubblicano Lindsey Graham ha scaricato Trump con un breve discorso. Anche l’obiezione del voto in Pennsylvania viene respinta. Il Senato ha respinto l’obiezione 92-7. Anche la Camera ha bocciato l’obiezione.
Twitter e Facebook bloccano account di Trump
Twitter ha bloccato l’account di Trump per 12 ore e lo ha minacciato di bloccarlo per sempre se continuerà infrangere le regole. Invece Facebook ha sospeso l’account per 24 ore. Le due piatteforme, insieme a YouTube, hanno rimosso un breve video che Trump ha pubblicato ieri, nel quale esortava i suoi sostenitori che hanno preso d’assalto il Campidoglio a tornare a casa mentre, allo stesso tempo, ripeteva false accuse riguardo alle elezioni presidenziali.
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