Insetti commestibili, li vedremo presto nei supermercati?

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Se ne parla già da molto tempo, e in alcuni Paesi la dieta costituita da insetti è la normalità. Gli insetti commestibili potrebbero però giungere anche nei supermercati. Scopriamone di più.

Insetti commestibili, presto una rivoluzione?

Perché ne parliamo in questo momento? Semplice. Lo scorso gennaio l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha consegnato uno studio che stabilirebbe, senza ombra di dubbio, che il verme della farina giallo essiccato è sicuro per il consumo umano. La EFSA è un’agenzia indipendente dell’Unione Europea, e monitora la catena alimentare. Questa è la prima volta che rilascia una valutazione completa su un prodotto alimentare derivato da insetti. Da qui il dilemma.


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La parola all’Unione Europea

Spetta quindi adesso all’UE la decisione finale, che avrebbe il potere di introdurre questi nuovi prodotti alimentari nel mercato unico europeo. Per completezza, secondo l’attuale legislazione europea, un alimento non consumato in maniera “significativa” prima del 1997 è definito “nuovo alimento”, e questi insetti sono sicuramente parte della categoria. In essa sono compresi anche alimenti provenienti da nuove fonti, nuove sostanze utilizzate negli stessi o nuovi modi e/o tecnologie per produrli.

Possibili reazioni

Se, dunque, l’EU dovesse decidere per il sì, potremmo trovare nei nostri supermercati il verme della farina gialla sotto forma di snack, biscotti, componenti proteici o alimenti a base di pasta o legumi. Quanto alle reazioni del mercato europeo, appare difficile prevederne di positive: se infatti un europeo è o sarebbe disposto a provare un burger vegetale, ad esempio, disponibili da anni, altrettanto non sarebbe con uno a base di insetti.

Insetti commestibili al posto della carne?

Secondo uno studio dell’Organizzazione Europea dei Consumatori (BEUC), condotto su 11 Paesi dell’UE, soltanto il 10,3% delle persone sarebbe disposto a sostituire la carne con gli insetti. Addirittura il 76,8% non lo farebbe, mentre il 12,9% rimane indeciso. E questo nonostante le alternative ci siano, come abbiamo già visto. “Penso che dobbiamo fare del buon cibo che abbia un buon sapore. Penso che sia molto importante che, se una persona mangia un hamburger con i vermi della farina, sia un buon hamburger” è il parere di Lies Hackelbracht, proprietario del TOR Royal (una società di produzione di insetti) rilasciato a Euronews. Del resto, ci sono molte buone ragioni per ridurre il consumo di carne.

Ridurre il consumo di carne rossa

Le motivazioni ambientali sarebbero, sempre secondo BEUC, ai primi posti nella decisione di cambiare abitudini alimentari. Oltre il 40% degli intervistati, infatti, ha affermato di aver smesso di mangiare carne o di averne ridotto di parecchio il consumo. Il cambiamento climatico rema contro la carne rossa: il solo bestiame rappresenta il 14,5% di tutte le emissioni di gas serra, e la maggior parte sono bovini. “Quando siamo 9 miliardi di persone, non sarà possibile permettere a tutti di mangiare carne, quindi dobbiamo cercare altre soluzioni con molte proteine, che può essere nelle piante, ma anche negli insetti” ha spiegato ancora Hackelbracht.

Insetti commestibili e minore impatto ambientale

Rimane uno dei motivi principali per cui preferire gli insetti, insieme ai benefici nutrizionali e alla crescente domanda di alimenti ad alto contenuto proteico. Fatte queste considerazioni, si prevede una spinta in avanti nel settore nei prossimi anni: si pensa infatti che nel prossimo decennio il numero di europei “convertiti” all’alimentazione a base di insetti raggiungerà i 390 milioni di persone. Gli agricoltori sono ugualmente ottimisti, e prevedono buoni affari.

Alexander Maroy e i suoi insetti

“Penso che entro un paio d’anni crescerà, ed è molto importante che ora ci sia una legislazione, perché prima non ne avevamo nessuna. Adesso possiamo fare passi avanti verso la diffusione degli insetti” ha detto Alexander Maroy, proprietario di Nusect, un allevamento di insetti belga. Nella sua fattoria alleva non solo vermi della farina, ma anche grilli e locuste, insieme a molti altri: al momento sono destinati alla sola alimentazione animale. Ma è sempre più convinto che presto anche gli esseri umani passeranno allo step successivo.