venerdì, Marzo 29, 2024

Inghilterra protagonista del calciomercato: a caro prezzo, per una sfida nella sfida

Sono alti, grossi, forti e costano cari, ma non importa perché il calcio, in Inghilterra, raduna le masse e fa sognare milioni di tifosi: red, blues, white and colorful (variopinti), per la gioia dei procuratori e, certamente, degli allenatori.

Conte, Mourinho, Klopp, Wenger, Guardiola, Koeman lo sanno benissimo e infatti hanno già iniziato a sparare colpi importanti: Lukaku 85 milioni, Lacasette 60, Alex Sandro 70 (forse, per carità) ed altri possibili.

Cifre astronomiche che caratterizzeranno questa sessione di mercato e quelle avvenire, perché la Champions, lì, manca dal 2012, anno in cui il miracolato Chelsea di Di Matteo riuscì a battere, a Monaco, i favoritissimi tedeschi del Bayer.

Ovviamente è tutto l’impianto industriale che funziona a menadito, anche perché, i ricavi da capogiro, favoriscono questo diktat alle società che vogliono affermarsi in Europa.

Nel contempo, inoltre, i migliori allenatori in circolazione, si sono praticamente dati appuntamento in Premier per misurarsi ad armi pari, ben sapendo che è il miglior campo di battaglia rispetto a tutti gli altri tornei del vecchio continente.

Una sfida che Conte, al primo anno sulla panchina del Chelsea, ha raccolto coraggiosamente vincendola sotto tutti i punti di vista, che però, dal prossimo anno, sarà ancor più difficile da superare.

Sceicchi, russi e americani non staranno a guardare e, con ogni probabilità, raddoppieranno gli sforzi, per imporsi in tutte le competizioni.

Le risorse economiche investite in questi anni non sono bastate a fronteggiare blasoni mondiali del calibro di Real e Barcellona, anche se hanno in parte garantito una necessaria continuità imprenditoriale per riprovarci.

In ogni caso, le nuove proprietà cinesi in Italia e le conferme del trend di Napoli, Roma, Parigi e Dortmund renderanno il compito ancora più arduo, perché che piaccia o no, anch’esse potranno presto ritagliarsi uno spazio importante in Europa e proprio esse, chissà, potrebbero comparire tra le prossime finaliste di Kiev, spazzando via milioni di euro spesi e miliardi di ipotesi strampalate.

 

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