L’ambasciatore degli Emirati Arabi negli Stati Uniti, Yousef Al Otaiba, ha dichiarato che il proprio Paese ha svolto il ruolo da mediatore nel recente allentamento delle tensioni tra India e Pakistan. Pare che massimi funzionari delle intelligence indiana e pakistana si siano incontrati a Dubai per ridimensionare gli attriti militari tra le parti nella regione contesa del Kashmir e per normalizzare le relazioni.
Qual è il punto della situazione?
Yousef Al Otaiba, ha dichiarato che, sebbene non siano diventati migliori amici, il Pakistan e l’India potranno avere un legame funzionale. Secondo quanto affermato da fonti anonime: l’India e il Pakistan avrebbero riaperto dei canali diplomatici segreti per stabilire un percorso di normalizzazione tra le due parti. Gli ultimi sviluppi nelle relazioni indo-pakistane si aggiungono in una fase di ripresa del dialogo bilaterale: quando nel 2003, gli eserciti avevano concordato di attenersi rigidamente a un accordo di “cessate il fuoco lungo” al confine de facto tra i due Paesi nella regione del Kashmir. È stata in questa occasione che alcuni osservatori avevano avanzato l’ipotesi che dietro al riavvicinamento ci sarebbe potuto essere l’azione degli Emirati Arabi Uniti. Che sono un importante partner economico sia per l’India, sia per il Pakistan.
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Un passo indietro
Le relazioni tra le parti hanno assistito a una fase di deterioramento a partire dal 14 febbraio 2019. In occasione dell’attentato suicida rivendicato dall’organizzazione terroristica nota come Jaish-e-Muhammad è avvenuta nella zona indiana del Kashmir, causando la morte di 44 persone tra cui membri del personale di sicurezza indiano e civili. Il successivo 26 febbraio: Nuova Delhi di risposta ha avviato un’operazione aerea nel territorio pakistano. Ma, il giorno dopo, Islamabad aveva abbattuto due jet indiani, catturando un pilota. Tale momento di accresciute tensioni era stato smorzato dalla riconsegna del pilota ma le relazioni bilaterali indo-pakistane sono rimaste tese.
