giovedì, Novembre 14, 2024

Incentivi auto benzina 2022: i modelli top ma occhio alla penna

Il Governo Draghi ha rinnovato gli incentivi anche per il 2022, che riguarderanno anche le bistrattate auto a benzina. Alcuni modelli, che rientrano nella fascia di emissioni tra i 61 ed i 135 g/Km, possono beneficiare di un contributo di 2 mila euro, a patto di rottamare un veicolo da Euro 0 a Euro 4. In questa fascia rientrano vetture a motore a benzina, bifuel e le mild hybrid di piccola cilindrata. Ecco quali sono le auto che rientrano negli incentivi. Ma attenzione: il sistema di contributi nascondono un segreto.


Incentivi 2022: è quasi tutto pronto per la partenza


Incentivi auto: quali sono i modelli a benzina da comprare nel 2022?

La scelta più economica in questo senso è la Fiat Panda. Nella versione FireFly si può acquistare il modello con il motore 1.0 tre cilindri, assistito dal sistema mild hybrid a 48 V. La vetturetta da 69 CV è acquistabile a 12 mila euro con l’incentivo. Salendo un pochino più su, arriviamo alla Dacia Duster GPL. Con 19.950 euro al listino, che diventano 17 mila con il contributo governativo, la vettura del Grupe Renault è più cara della Panda, ma è più accessoriata. Infatti, nella dotazione di serie abbiamo l’infotainment da 8 pollici ed i cerchi da 17″. Il motore è il 1.0 TCe tre cilindri da 100 CV, con la doppia alimentazione benzina-GPL. Salendo ancora, Ford propone la Puma Hybrid con sistema mild e allestimento Titanium. Esso comprende fari LED, cerchi in lega e touchscreen da cinema in miniatura. Il prezzo supera i 23 mila euro. Se poi arriviamo sul tetto dei 30 mila, allora la scelta ricade sulla Volkswagen Golf. La versione che rientra nel sistema è la 1.0 TSI con il mild hybrid, dotata del cambio DSG a sette rapporti. Ma attenti, prima di fiondarvi dal concessionario. Perché…

Una sgradita sorpresa?

Perché nel DPCM che Draghi ha firmato c’è un’amara scoperta. Pare infatti che nel testo del decreto manca la proroga sulla scadenza dell’incentivo, che di norma è di 180 giorni. Nel precedente testo il Governo aveva introdotto una proroga per estendere il periodo a un anno, per venire incontro al dilatarsi dei tempi di consegna causato dalla penuria dei semiconduttori. Nell’attuale decreto tale proroga non è presente, e quindi si ritorna al periodo dei 180 giorni, che scatta dalla firma effettiva del contratto ed entro il quale il veicolo va immatricolato. Morale della favola: molti utenti aventi diritto non potranno accedere agli incentivi…per decorrenza dei termini! Errore o una cosa voluta? Non lo sappiamo. La buona notizia è che il testo non è ancora in Gazzetta Ufficiale, e quindi c’è ancora tempo per rimediare. Ma la sensazione è che l’esecutivo voglia tagliare fuori più gente possibile, per andare al risparmio. A voi le conclusioni.

Riccardo Trullo
Riccardo Trullo
Aspirante giornalista sportivo e membro orgoglioso della famiglia Periodicodaily. La mia specialità è il motorsport, in particolare la MotoGP ed il panorama americano di NASCAR, IndyCar, IMSA. Non disdegno la F1, campionato che seguo da una vita. E già che ci sono, butto un occhio nel settore delle auto di serie.

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