Siamo quasi giunti al momento: gli incentivi 2022 allo studio del Governo attendono solo gli ultimi ritocchi. Diamo un’occhiata.
In cosa consisteranno gli incentivi 2022?
L’annuncio era stato dato lo scorso 18 febbraio, e il 1° marzo sono apparsi sulla Gazzetta Ufficiale. Nella settimana in corso i preparativi dovrebbero essere ultimati: ma negli ultimi 15 giorni alcune cose sono cambiate. Infatti, in questo periodo si è pensato di destinare l’intera somma messa a disposizione dal governo per l’anno in corso (700 milioni) esclusivamente ai consumatori. Stessa cosa accadrebbe per 300 dei 1.000 milioni annuali stanziati tra il 2023 e il 2030. Vediamo adesso più nel dettaglio cosa sarà compreso negli incentivi 2022.
Novità incentivi il momento potrebbe essere vicino
Primi finanziamenti
Prendiamo quindi i 700 milioni di cui parlavamo qui sopra. Saranno distribuiti in questo modo: 250 milioni andranno alle auto elettriche, cioè appartenenti alla fascia di emissioni 0-20 g/km. Altri 250 alle auto con CO2 compresa tra 21 e 60 g/km, l’ibrido plug-in. 170 saranno destinati alla fascia 61-135: ibride full e mild, benzina e diesel. I 30 milioni restanti saranno utilizzati per ciclomotori e moto elettriche.
Privati e car sharing
Naturalmente, in questo modo i fondi potrebbero esaurirsi fin troppo in fretta. Per ovviare al problema, il Ministero dello Sviluppo Economico, quello della Transizione Ecologica, quello di Economia e Finanze e quello di Infrastrutture e Mobilità Sostenibile hanno deciso di introdurre dei distinguo. Una di queste è l’esclusione, dagli incentivi 2022, delle persone giuridiche, ossia delle aziende. Con una sola eccezione: le imprese impiegate nel car sharing, a condizione che acquistino unicamente veicoli con emissioni fino a 60 g/km, e che li utilizzino nelle loro “flotte” per almeno 24 mesi. Oltre a questo, solo il 5% dei fondi stanziati è destinato a tali aziende.
Obblighi di rottamazione
Veniamo adesso alla rottamazione. La demolizione sarà limitata alle auto di fascia 61-135 g/km, e non riguarderà più le vetture immatricolate da almeno 10 anni. Sarà invece estesa a tutte quelle con classe di emissione fino a Euro 5, in vendita sino al 31 agosto 2015. Più nello specifico, l’auto da rottamare dovrà essere intestata all’acquirente di quella nuova, o a un suo familiare convivente da almeno 12 mesi.
Tetto all’elettrico
Nel decreto incentivi 2022 prende posto anche l’abbassamento dei prezzi di listino per le auto elettriche. Non tutti sono d’accordo su questo, ma il governo vorrebbe portare da 50.000 a 35.000 il prezzo massimo nella fascia 0-20, abbassare da 50.000 a 45.000 quello della fascia 21-60 e da 40.000 a 35.000 quello della fascia 61-135. Tutto senza contare l’Iva, l’Ipt e la messa su strada. Se questi dati fossero confermati, per ottenere il contributo statale il prezzo di un’elettrica non dovrebbe superare i 42.700 euro, accessori compresi. Ma ci sarebbe anche il rovescio della medaglia: sarebbero infatti escluse diverse auto.
Molte eccezioni
Tra queste ci sono le Audi Q4 e-Tron, molti allestimenti della BMW i3 e BMW i4, alcune DS3 Crossback E-Tense. Ma anche tutte le Ford Mustang Mach-E, alcune versioni della Hyundai Kona Electric, tutte le Ioniq 5, alcune versioni della Kia e-Soul, tutte le EV6, le Lexus UX300e, le Mercedes EQA ed EQB. Poi alcune versioni della Nissan Leaf, quasi tutte le Renault Mégane E-Tech, le Skoda Enyaq iV (ad eccezione della 50), la Tesla Model 3, le Volkswagen ID.4 e ID.5, e infine le Volvo XC40 e C40 Recharge. Il Ministro delle Infrastrutture, a questo proposito, preferirebbe che fossero allineati anche i tetti di spesa nelle fasce 0-20 e 21-60.
I contributi
La questione dei contributi dovrebbe risultare decisamente semplificata. 2.000 euro sarebbero disponibili per la fascia 61-135, con rottamazione obbligatoria; 2.000 euro per la fascia 21-60; 4.000 euro per le 0-20 senza rottamazione. Queste ultime due salirebbero a 4.000 e 6.000 in caso di demolizione. Il vecchio extrabonus è dunque scomparso, e al suo posto ci sarà l’obbligo di un contributo del dealer. Se non cambia nulla, insomma, l’incentivo ci sarà, a prescindere dallo sconto della Casa e/o della concessionaria.
Dalle parole ai fatti
Tutto quanto espresso finora sono però semplici ipotesi, e pare ne sapremo di più nel corso della settimana: quasi certamente però gli incentivi 2022 non prenderanno il via prima della fine di marzo. L’intero decreto dovrà infatti prima superare l’approvazione del governo, quindi essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale: fatto questo, i tecnici potranno attivare la piattaforma che permetterà la prenotazione dei singoli contributi. Con ogni probabilità, quindi, sarà tutto rimandato ad aprile.