Dono gradito agli dèi e ai potenti, l’olibano presenta la propria storia al museo dell’antichità di Torino. Incēnsum è il titolo della mostra che si inaugura giovedì 10 settembre alle 17, un’esposizione che illustra l’uso della resina nei secoli. L’associazione culturale Per fumum organizza l’evento artistico che riunisce materiali provenienti da musei di tutto il mondo e collezioni private.
L’esposizione torinese propone opere dal 3° millennio a.C. al Quattrocento, collegate al percorso delle Vie dell’Incenso e alla creazione di essenze. Con l’ausilio delle fonti la mostra ricostruisce gli itinerari dell’olibano, dalla Mesopotamia e l’estremo Oriente fino alle città del Mediterraneo. L’incenso raggiunge i centri europei dove è considerato una merce preziosa, infatti, i mercanti scambiano l’olibano allo stesso prezzo dell’oro. L’allestimento ricrea le ambientazioni dei banchi degli speziali rinascimentali dove l’incenso non mancava. Per offrire al visitatore un’esperienza immersiva l’organizzazione ha realizzato dei punti olfattivi in cui riscoprire gli intensi profumi dell’incenso. Tra i materiali in esposizione c’è anche una pergamena giapponese appena restaurata nel laboratorio dei Musei reali.
Tra gli oggetti esposti ad Incēnsum anche materiali dal museo di Mascate
Le così dette lacrime del deserto si usavano, trovano tutt’ora quest’impiego, nelle cerimonie religiose, per sanificare gli ambienti e rendere l’aria profumata. Questo prodotto è da sempre legato alla creazione di essenze e spesso è associato alla meditazione, come nella cultura cinese. La mostra illustra anche l’importanza che queste materie prime pregiate hanno avuto nel commercio e nella ricchezza in passato.
Il National museum di Mascate (Sultanato dell’Oman) ha permesso l’uso di materiali multimediali sull’incenso e le tecniche di estrazione. Molti dei reperti provengono dai musei Egizio e d’Arte orientale di Torino. Hanno collaborato all’esposizione anche il museo delle Civiltà di Roma e quello etnoarcheologico Castiglioni di Varese.
La mostra è visitabile fino al 10 gennaio prossimo dalle 9 alle 19. Per maggiori informazioni visitare il sito.