giovedì, Marzo 28, 2024

Gran Bretagna. Uomini gay e bisessuali ancora esclusi dalla donazione di sangue

Ha fatto scandalo nelle ultime ore in Gran Bretagna un nuovo caso di discriminazione verso i donatori di sangue con comportamenti sessuali di tipo omosessuale o bisessuale.

Il caso ha fatto scalpore dopo che il britannico Andy Roberts, risultato positivo al tampone COVID-19, dopo aver provato ad assecondare la richiesta di donazione volontaria di plasma da parte delle persone risultate positive al nuovo coronavirus, sarebbe stato rifiutato dal centro di gestione delle donazioni di sangue poiché in una relazione con un altro uomo.

Roberts, come riferito in un’intervista a ITV News, è in un coppia con Keith Ward da più di 30 anni e sarebbe stato invitato a ripresentarsi dopo 3 mesi di astinenza sessuale con il proprio compagno, regola prevista solo per uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini (nel mondo scientifico definiti come MSM cioè men that have sex with other men, in italiano “uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini”) poiché considerati più a rischio di contagio rispetto ad alcune infezioni a trasmissione sessuale. Una vera e propria discriminazione percepita da Andy Roberts basata sul suo orientamento sessuale che ha aggiunto “questo dimostra come in Gran Bretagna essere gay è ancora percepito come un qualcosa che possa contaminare. Se sei eterosessuale e cambi partner ogni weekend secondo le regole al momento vigenti viene considerato più sicuro”.

Il caso denunciato nelle scorse ore di certo non è l’unico e costringe ancora oggi molti uomini MSM britannici a negare o nascondere il proprio orientamento sessuale per poter regalare il proprio sangue al sistema sanitario, soprattutto in questo periodo di crisi sanitaria.

Come indicato dal sito blood.co.uk, dedicato al dono di sangue e plasma nel paese, la donazione per uomini con comportamenti sessuali omosessuali o bisessuali era stata vietata in Gran Bretagna fino al 2011, per poi avere l’introduzione di un periodo di astinenza dal sesso per 12 mesi (qualsiasi tipo di rapporto) fino ad arrivare alla situazione attuale di lontananza dal sesso introdotta nel 2017.

In Italia il divieto è stato cancellato nel 2001 da un decreto firmato dall’allora ministro della Sanità Umberto Veronesi mettendosi così fine ad una situazione di discriminazione in base all’orientamento e ai comportamenti sessuali introdotta dal ministro Francesco De Lorenzo nel 1991 ed equiparando i livelli di rischi personali validi per tutta la popolazione. La situazione invece rimane diversa in Francia e Germania dove rimangono attualmente in vigore restrizioni per la popolazioni MSM, mantenendo ancora valide vecchie norme ipoteticamente escludenti verso parte delle loro comunità.

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