Imran Khan: “per non subire stupri le donne dovrebbero coprirsi”

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Imran Khan

Il Pakistan è un paese estremamente legato alla criminalità dello stupro. Pare che ogni giorno siano denunciati almeno 11 casi dello stesso. Ma a far riflettere è che secondo Geo News, solo lo 0,3% di questi, ricevono una condanna. Ed è in questo contesto che si insinua il Premier pakistano Imran Khan, e lo fa nel peggiore dei modi.

Quali sono state le parole del premier Imran Khan?

A scanso di equivoci, chiariamo che il Premier si insidia tra i meandri di un paese caratterizzato da un altissimo tasso di stupri. Come abbiamo citato però, nonostante l’ingente quantità, il paragone delle condanne è assolutamente irrisorio. E nel contorno, pure le parole discriminatorie ed infelici che precludono la colpevolezza della donna per tali azioni. Infatti è proprio Khan ad asserire che le donne sono vittime di tali atti poiché dovrebbero coprirsi di più. Ciò a dire che se una donna mette in risalto il proprio décolleté, ha la percentuale di colpa maggiore nel caso qualche deviato di mente decida di ledere il diritto personale di scelta e pretendere un rapporto sessuale forzato. Un indignazione tale scaturisce da tali parole. Non solo perché in fondo siamo vittime e non carnefici, ma molto di più, perché questo ci mostra al mondo come degli oggetti di desiderio.


Le donne uiguri denunciano stupri sistematici


Il velo islamico per coprire le donne

Sempre secondo il premier, indossare il velo islamico ridurrebbe la possibilità di atti di stupro nei confronti delle donne. Una giustificazione insensata, quella che attribuisce l’uomo influente, alla difesa di determinati uomini. “Certi non hanno la forza di volontà di resistere”, avrebbe detto. Ma se questa dovesse essere una giustificazione, risulta alle nostre orecchie come perbenismo mascherato da finta realtà. Il rispetto della donna che non deve essere vista come un oggetto, ma come un essere umano, è ancora strettamente radicata in tali mentalità che purtroppo, sono seguite a ruota da moltissime altre. Laddove la problematica è culturale, si necessiterebbe uno stravolgimento netto di questa all’interno della società. Ma è chiaro che con tali pregiudizi, il percorso risulti lontano e tortuoso.