venerdì, Aprile 19, 2024

Impennata cyberbullismo: il lato oscuro delle mura di casa

Il lockdown non ha chiuso fuori dalla porta il cyberbullismo, anzi. Costretti a rimanere dentro le mura di casa, aumenta sensibilmente il tempo trascorso in rete: sospesi tra la noia e la paura di questi giorni, internet si pone come l’unico strumento capace di sedurci, allontanandoci da noi stessi o, meglio, da tutto ciò che stiamo vivendo. Quello che ne risulta è un’esposizione continua, consumata da episodi di cyberbullismo.

L’allarme della Fondazione Carolina e della Polizia Postale

Il confinamento personale e sociale, colpevole della messa in pausa di tutte le relazioni, ha spostato la nostra interazione nella dimensione digitale. Internet, fonte di opportunità ma anche di rischio, si è trasformato in uno strumento di minacce, insulti, violenza. A lanciare l’allarme è stata la Fondazione Carolina, onlus fondata dal novarese Paolo Picchio in nome della figlia Carolina, prima vittima acclarata di cyberbullismo in Italia. La Fondazione ha raccolto circa 278 segnalazioni di episodi legati all’uso distorto delle rete a fronte di una media di 50 mensili. Ancora, la Polizia Postale ha registrato nelle ultime settimane una vera e propria “impennata” delle denunce per adescamenti online. Gli episodi sono i più svariati: si parla di condivisioni di foto personali, revenge porn, minacce su Whatsapp, Instagram, intrusioni di estranei durante le videochiamate o, ancora, insulti durante le lezioni ai docenti. Anche gli adulti, infatti, si sono esposti alle piattaforme digitali, diventando vittime dello stesso meccanismo che lede i più giovani. La verità è che gli episodi riportati dalla cronaca sono solo la punta di un iceberg di un fenomeno tristemente presente nelle nostre vite.

Una guida a sostegno dei genitori contro il cyberbullismo

Per aiutare i genitori a comprendere il mondo della rete in cui vivono i figli, la Fondazione Carolina ha messo a punto una guida gratuita. Uno strumento utile per la comprensione generale dei principali social, dall’età minima per l’iscrizione alla privacy, con i relativi rischi ed opportunità. La guida mira ad integrare i genitori, trasformando la loro in una presenza educativa, che tuteli il comportamento dei cittadini della rete. Occorre ricordare che, anche il mondo virtuale è tutelato da regole da rispettare e comportamenti da seguire, sempre nell’ottica di una responsabilità comune affinché tutti si sentano protetti.

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