“È depresso. Mangia e dorme poco e piange sempre.” Queste le parole di un anonimo amico di Carlo Tavecchio. È di lunedì scorso ormai, 20 novembre, la notizia tanto attesa dalla maggior parte degli italiani : il numero uno del calcio, si fa per dire “numero uno”, ha ufficialmente presentato le dimissioni. Tavecchio, ormai ex presidente della FIGC, decide di rinunciare alla ricostruzione della nazionale italiana dopo la clamorosa eliminazione dai prossimi mondiali in Russia. Chissà, magari spinto dagli innumerevoli sensi di colpa avrà pensato bene di lasciare posto a qualcuno di più esperto o, semplicemente si sarà messo una mano sulla coscienza e avrà riconosciuto gli errori commessi in tutto l’arco del suo mandato. Uno su tutti, molto probabilmente il più importante, l’aver affidato a mister Ventura un compito tanto arduo che alla fine, come tutti abbiamo avuto modo di vedere, non ha portato a compimento nel migliore dei modi. Fuori uno, fuori l’altro!
Dal giorno stesso delle dimissioni ci saranno 90 giorni disponibili per eleggere il nuovo ‘capo’ della federazione giuoco calcio. Non ci resta che sperare in un futuro più ‘azzurro’ per il bene di un intero Paese , ad oggi completamente deluso e amareggiato.
Tavecchio aveva iniziato la sua avventura nel 2014, anche quest’ultimo, anno non brillantissimo per l’Italia nel mondiale disputatosi in Brasile. Scelse Ventura nel dopo europeo 2016 affidandogli completamente una squadra compatta e di gran tecnica, giunta nella sopracitata competizione ai quarti di finale ed eliminata poi dalla Germania solo ai calci di rigore. Dopo la doppia sfida contro la Svezia della scorsa settimana, durante un’intervista è lo stesso Tavecchio a dare tutta la colpa della cosiddetta ‘apocalisse’ all’ex mister del Toro, accusandolo di non aver fatto le giuste scelte tecniche nel corso dei due match. A chiudere definitivamente il discorso sulla sua presidenza è stato il rifiuto di Carlo Ancelotti, suo beniamino e prescelto per la panchina azzurra. L’ex ct di Milan, Real Madrid e Bayern Monaco ha annunciato di aver ,al momento, altri progetti per la sua carriera, di aver ancora voglia di allenare ogni giorno e, poiché gli appuntamenti con la nazionale avvengono non troppo spesso, avrebbe pensato bene di rimandare la grande occasione propostagli. A chi passerà il testimone adesso? Chi siederà sul trono del calcio italiano? Ad oggi è tutto ancora da decidere anche se qualche nome inizia a venir fuori , spicca tra questi quello di Billy Costacurta e di Demetrio Albertini. L’ex milanista si candida volontariamente alla guida del governo del calcio ammettendo che la sua esperienza in azzurro potrebbe far bene all’ambiente. Ovviamente il tutto si vedrà in data 11 dicembre, giorno durante il quale si terranno le prossime elezioni. Albertini, invece, ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa” svela di essere interessato a questo nuovo ruolo. Già in competizione con Tavecchio nel 2014 per la presidenza federale, poi sconfitto, oggi si sente pronto a riprovarci puntando tutto sui giovani talenti italiani dal momento in cui ritiene di avere idee sicuramente più innovative di un ormai lontano Tavecchio.