venerdì, Marzo 29, 2024

Immatricolazioni auto ancora in calo in Europa: i dati

A gennaio il mercato europeo dell’auto ha dovuto fare i conti con un nuovo calo delle immatricolazioni. I motivi possono essere molti: vediamone alcuni.

Perché le immatricolazioni sono in discesa?

I dati vengono dall’Associazione Europea Costruttori (Acea), e riguarda le immatricolazioni in Unione Europea, Paesi Efta e Regno Unito. Le nuove auto sono state 822.423, il 24% in meno rispetto al gennaio 2021. Una delle cause potrebbe essere l’ormai cronica carenza di semiconduttori: ma c’è ancora una speranza. Infatti, rispetto ai mesi scorsi il calo è stato più contenuto.


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Chi sale e chi scende

In realtà, alcuni Paesi sono riusciti a limitare i danni. Uno di questi è il Regno Unito, con un aumento del 27,5%: nel resto d’Europa invece la situazione è diversa da zona a zona. Anche Paesi come l’Austria, la Bulgaria, la Romania e la Slovacchia hanno registrato tassi di vendita relativamente sostenuti, ma alcuni importanti mercati non sono andati bene come previsto. Ad andare in perdita anche l’Italia (19,7% in meno) e la Francia (18,6%): al contrario, sono in crescita Spagna (1,%) e Germania (8,5%).

I dati dei produttori

Se parliamo dei produttori di auto, a dominare è sempre Volkswagen, seguita da presso dal neonato gruppo Stellantis. Quest’ultimo ha infatti immatricolato 156.673 auto, registrando il 12,4% in meno rispetto al 2021. Tra gli altri, l’unica a concludere in rialzo è DS, con il suo 19,2%: tutti gli altri sono in calo. La Peugeot scende del 14,4%, la Opel del 3,6%, la Fiat del 18,5%, la Citroën del 16,7%, la Jeep del 2,6%, la Lancia del 19,3%. Concludiamo con la Maserati, in ribasso del 7,9%, e l’Alfa Romeo, dell’8,8%.

Prima in classifica, ma con moderazione

Abbiamo accennato poco sopra che al primo posto della classifica dei produttori auto svetta la Volkswagen. Ciò non significa però che non sia ugualmente stata soggetta ad un calo, anche se in maniera più contenuta. Infatti lo scorso gennaio ci sono state 206.018 immatricolazioni, con un ribasso del 3,7%. Questo a causa dell’andamento contrastato dei suoi diversi marchi: dal -6,1% di VW al -5,5% di Skoda e il -18,9% di Seat, viceversa dal +8,8% di Audi al +38,2% di Porsche e il +23,8% di Bentley, Bugatti e Lamborghini.

Gli altri costruttori tedeschi

Neanche il gruppo BMW se la passa molto meglio. Le sue immatricolazioni totali arrivano a 61.934 unità, flettendo del 3,7%: il marchio è in discesa del 13,4%, mentre dall’altra parte la Mini è in crescita del 46,7%. Mercedes Benz perde l’11,4%; Smart il 29,8%.

I marchi europei

Spostiamoci nel resto d’Europa. Il gruppo Renault registra una flessione dello 0,9%, principalmente a causa di quella del marchio omonimo, con un 13,1%. La Dacia invece cresce del 19,1%, l’Alpine del 145,5% e la Landa del 152,5%. Anche la Ford subisce un pesante ribasso del 16,9%, e parimenti la Volvo, con un -20,2%. La Jaguar Land Rover cala del 19,7%: un -16,7% nei fuoristrada e un -30,5% nelle Jaguar classiche.

Uno sguardo oltreoceano

Lasciamo l’Europa e diamo un’occhiata all’Oriente. Il gruppo Hyundai/Kia è al primo posto tra i costruttori asiatici, e al terzo nella classifica generale: 84.789 immatricolazioni e una crescita del 35,8%. Di queste, sono aumentate del 32,3% le Hyundai e del 38,8% le Kia. Il gruppo Toyota avanza di un buon 13,5%, in salita il marchio omonimo del 14,3% e in calo la Lexus dello 0,8%. Nissan perde il 18,4% e Mitsubishi il 10,4%; Mazda guadagna il 28,1% e Honda il 50,7%.

Serena Nencioni
Serena Nencioni
Nata all'Isola d'Elba, isolana ed elbana e orgogliosa di esserlo. Amo la scrittura e la musica.

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