venerdì, Aprile 19, 2024

Il walkman compie 40 anni: ha segnato il nuovo modo di ascoltare la musica

Il precursore dei lettori CD portatili e degli attualissimi lettori Mp3 compie gli anni

La nascita del Walkman

Era il luglio del 1979 quando il co-fondatore della Sony, Masaru Ibuka (anche se l’invenzione venne accreditata all’altro fondatore dell’azienda Akio Morita), lanciò l’idea di ascoltare la musica durante i viaggi. Ibuka faceva spesso lunghi viaggi d’affari e, per ammortizzare il tempo, avrebbe voluto un dispositivo per ascoltare le sue amate opere.
E’ così che è nato il primo walkman: il TPS-L2. Ancora oggi questo modello viene esposto nei musei di design di tutto il mondo.
Inutile dire che ebbe subito un grandissimo successo, segnando così la vita di molti adolescenti soprattutto degli anni ’80 e ’90.

L’era della musica in tasca

musicassetta

Il walkman, dopo un primo impatto venne realizzato e trasformato dalle diverse aziende produttrici. La maggior parte degli adolescenti tra gli anni ’80 e ’90 ne erano forniti.
Un attrezzo all’apparenza superfluo, ma per molti lavoratori, studenti e viaggiatori in genere, fu la salvezza.
In particolare i giovani apprezzarono questa scatola anche un pò ingombrante. Svegliarsi la mattina presto per andare a scuola, dirigersi verso la fermata del bus con lentezza, sapere già che i posti a sedere non ce ne erano, cosa poteva esserci di meglio che inforcare una MC (Music Cassette o Musicassetta), da 60 oppure 90 minuti, della tua band preferita, mettere le cuffie e viaggiare con la mente.
La qualità non era delle migliori, il volume anche, quindi si ascoltava la musica ma con il vociare in sottofondo. Ma quello era sufficiente per rilassarsi, isolarsi da quel caos mattutino…e sognare.

Certo aveva delle limitazioni, le batterie che poco a poco si scaricavano e facevano rallentare il nastro della MC creando un effetto creepy degno di un horror di quart’ordine. E del nastro che usciva e si aggrovigliava ne vogliamo parlare? Bisognava stoppare in tempo il walkman, estrarre la musicassetta con cautela per evitare di strappare il nastro, prendere una penna o una matita e lentamente riavvolgerla.
Quante imprecazioni quando il nastro si annodava oppure, inspiegabilmente, si attorcigliava, ed ormai era ora di gettare, a malincuore, la MC.
Anche la qualità del nastro aveva il suo perchè. All’epoca era più facile registrare la musica a casa senza avere troppi problemi, o dalle radio, o da un vinile o da MC a MC. Il suono che ne veniva fuori era un pò ovattato, si perdeva gran parte della qualità, ma era così bello portarsi dietro la propria musica.

Musicassette usate per il walkman

Molta di quella magia oggi non c’è, il lettore Mp3 ce l’hanno quasi tutti, il volume può essere aumentato fino al punto da isolarti completamente, la qualità della musica è eccellente, e anche le cuffiette sono hi-tech. Oggi è un oggetto scontato, molti sono nati in quest’era e quindi in un mondo tecnologico, per l’epoca era davvero un qualcosa di rivoluzionario, un oggetto che poteva farti volare pur stando con i piedi per terra, chiudere gli occhi e ascoltare ciò che quel nastro magnetico aveva da proporti.

Tanti auguri walkman, e grazie per la compagnia che, a noi “vecchiotti”, hai fatto!!!

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