Dall’affascinante cultura māori, la danza Haka approda con furore ( e molto altro) su piattaforme mondiali. L’abbiamo vista con la squadra di rugby neozelandese All Blacks , fino alla premiere di Acquaman con l’esuberante Jason Momoa. Eppure , sembra aver assunto un significato ben diverso da quello vero nella cultura di massa: l’Haka non è, assolutamente, una danza di guerra.
In Maori Games and Haka, lo studioso Alan Armstrong ne chiarisce il significato
Lo scrittore americano, scrive infatti:
«La Haka è una composizione suonata con molti strumenti. Mani, piedi, gambe, corpo, voce, lingua, occhi… tutti giocano la loro parte nel portare insieme a compimento la sfida, il benvenuto, l’esultanza, o il disprezzo contenuti nelle parole. È disciplinata, eppure emozionale. Più di ogni altro aspetto della cultura Māori, questa complessa danza è l’espressione della passione, del vigore e dell’identità della razza. È, al suo meglio, un messaggio dell’anima espresso attraverso le parole e gli atteggiamenti.»
L’Haka, quindi, non è solo una danza di guerra. Ma è un metodo fisico per esprimere le emozioni interiori, come gioia, euforia e dolore. E’ un metodo energico e corporeo, energico e senza catene, per esprimere quello che noi umanisti definiamo pathos : in poche parole, tutto quello che abbiamo dentro, e di cui ci liberiamo. E per i māori lo è fin dagli arbori della civiltà.
Il significato della danza Haka
L’Haka segue uno schema ordinato e ben preciso: prima di intonare il ritornello , il leader ( spesso il membro più anziano) incita la squadra e la motiva. La danza segue dei ”passi” ben precisi, spesso in sincronia, che sono:
- Pukana: i partecipanti devono dilatare gli occhi
- Whetero: uscire la lingua di fuori, spesso in segno di sfida
- Ngangahu: simile al Pukana, prevede l’emissione di un verso forte ma acuto
- Potete: solo per le donne, che devono chiudere gli occhi in alcuni momenti della danza
Il significato del ritornello è un invito alla vittoria, alla vita, e a non arrendersi mai:
Ringa pakia! | Batti le mani contro le cosce! | |
Uma tiraha! | Sbuffa col petto. | |
Turi whatia! | Piega le ginocchia! | |
Hope whai ake! | Lascia che i fianchi li seguano! | |
Waewae takahia kia kino! | Pesta i piedi più forte che puoi! | |
Leader: | Ka mate, ka mate | È la morte, È la morte! |
Squadra: | Ka ora Ka ora | È la vita, è la vita! |
Leader: | Ka mate, ka mate | È la morte, È la morte! |
Squadra: | Ka ora Ka ora | È la vita, è la vita! |
Tutti: | Tēnei te tangata pūhuruhuru | Questo è l’uomo peloso |
Nāna i tiki mai whakawhiti te rā | …è colui che ha fatto splendere il sole su di me! | |
A Upane! Ka Upane! | Ancora uno scalino, ancora uno scalino, | |
Upane Kaupane | un altro fino in alto, | |
Whiti te rā,! | Il sole splende! | |
Hī! | Alzati! |
Il popolo Māori è un popolo meraviglioso
E’ un popolo polinesiano stanziato principalmente in Nuova Zelanda. Vittima della dominazione inglese, è un popolo che vive a strettissimo contatto con la natura. Con un fortissimo attaccamento alla tradizione tribale, da immensa importanza alla forza delle loro emozioni: accanto alla fortissima voglia di rivalsa e alla grinta, c’è un modo diverso e inusuale di rappresentare ciò che di più delicato si prova.
L’Haka può essere anche una lingua non verbale e una terapia liberatoria, per buttar via la rabbia quotidiana e dire qualcosa in modo inusuale, diverso, ma meraviglioso.