Un libro fotografico che diventa un viaggio nel tempo dei Battipagliesi, dai primi del Novecento, attraverso una raccolta di cartoline illustrate e spedite durante un arco di settant’anni, per riscoprire il passato e guardare al futuro con occhi diversi. Il valore del tempo attraverso “Saluti da Battipaglia”
Chiunque sia amante della cultura e della scrittura considera i libri simboli di conoscenza e di saggezza, infatti essi sono oggetti che permettono di suscitare emozioni nel lettore e consentono di viaggiare con la mente. Il valore del tempo attraverso “Saluti da Battipaglia”: qui, la mia attenzione sul libro “Saluti da Battipaglia”, pubblicato nel 2018. Si tratta di un libro fotografico che raccoglie oltre cento cartoline antiche della città di Battipaglia, scritte e spedite tra il 1900 e il 1970, e sono frutto di una collezione più ampia dell’autore del volume, Francesco Bonito. Il libro ha riscosso notevoli consensi: è stato presentato ben quattro volte, l’ultima nel novembre del 2018, e l’ultimissima poche settimane fa in occasione di una nuova edizione aggiornata.
Una delle curatrici di uno tra gli eventi, Gabriella Pastorino, ha affermato che in questo volume è possibile “seguire l’evolversi di Battipaglia in un momento cruciale della storia d’Italia, attraverso le immagini del libro”. Gli eventi di presentazione del libro sono stati momenti preziosi per riscoprire Battipaglia attraverso le cartoline che diventano lo specchio di un’identità storica, sociale e culturale della città. Così le cartoline diventano anche uno strumento per studiare le persone che ci abitavano, i modi di vivere al momento dello scatto, le differenze architettoniche tra quel preciso periodo e oggi, quindi la crescita sociale ed urbana e le trasformazioni dei luoghi. Si tratta di un viaggio indietro nel tempo lungo oltre sessanta anni: Battipaglia da piccolo borgo agricolo diventa una città.
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Infatti, le cartoline divengono fonti storiche capaci di descrivere le differenze dei luoghi e delle abitudini in maniera trasversale, tant’è che lo stesso autore ha dichiarato che le cartoline sono state le finestre dalle quali ha visto Battipaglia, e che il libro “va considerato un vecchio album di foto di famiglia”. Dunque, è qualcosa che viene lasciato in eredità ai giovani battipagliesi, anche in termini di eredità culturale ai giovani in generale proprio perché rappresentano anche un riferimento allo spaccato storico di un determinato periodo., Attraverso le immagini, attraverso le cartoline, c’è il racconto dell’uomo che trae esperienza dal passato per comprendere meglio il presente, e la memoria storica, sia individuale che collettiva, diventa custode del passato e progettualità per il futuro.
E’ importantissimo, così, il recupero e la conservazione di tale memoria storica perché rappresenta valori culturali fondamentali da cui non si può prescindere, infatti diventa testimonianza di vita da conservare per il futuro, proprio perché si riconosce la cultura come un insieme dei valori di una società e che deve comprendere, soprattutto in questo ambito, prodotti non materiali, come idee, abitudini, miti, modelli familiari. La creazione delle città, tra cui il riferimento a quella della Battipaglia vista attraverso le cartoline, ha portato alla modifica dei modelli tradizionali di vita, quindi della cultura, e ad una modifica sociale.
In tal modo, il valore del tempo si radica come un insegnamento che i più giovani devono essere capaci di apprendere per una sana crescita e per potersi affacciare in maniera matura al mondo degli adulti. Il linguaggio è il cuore della cultura, e per ogni cultura esiste un sistema di valori che ne costituisce la spinta creativa.