mercoledì, Febbraio 19, 2025

Il trumpismo ha danneggiato la democrazia americana

Il 6 gennaio 2021 sarà un giorno che verrà ricordato nella storia. Sarebbe dovuta essere una giornata memorabile per i democratici, che hanno inaspettatamente conquistato la maggioranza al Senato, oltre che alla Camera. Ma i sostenitori di Trump hanno assediato il Campidoglio incitati dallo stesso Presidente, che li ha convinti che le elezioni sono state rubate in modo fraudolento. Le immagini degli insorti che sciamano davanti al piazzale e poi via via su per le scale e dentro i corridoi e gli uffici dell’edificio rimarranno impresse per sempre. Trump ha enormi responsabilità di quanto è successo. Si potrà dire che il trumpismo è morto?

Il tentato colpo di Stato di Trump

Ieri l’America ha mostrato il peggio di sé. Le televisioni hanno mostrato scene surreali. I sostenitori del presidente Trump hanno fatto irruzione in Campidoglio per impedire ai membri del Congresso di ratificare la vittoria di Joe Biden. Si potrebbe definire un vero e proprio colpo di Stato. Ma la cosa ancora peggiore è che a scatenare tutto questo è stato proprio il Presidente, che si è rifiutato di accertare la sconfitta e da mesi divulga false notizie secondo cui le elezioni sarebbero state rubate in modo fraudolento. Inoltre The Donald, durante una manifestazione, ha incoraggiato i suoi sostenitori a marciare su Washington DC. Trump ha attaccato la democrazia americana e danneggiato la posizione degli USA nel mondo.

Le azioni di Trump, in particolare l’attacco alla democrazia, potrebbe avere ripercussioni in tutto il mondo. Trump, con il suo comportamento sconsiderato, potrebbe aver innescato un pericolo alla democrazia nel mondo. Infatti, ora tutti i leader occidentali populisti che perdono le elezioni potrebbero gridare ai brogli e tentare un colpo di Stato.

Le colpe del fallimento dell’impeachment

Quello che è successo è anche il costo di un impeachment fallito. I critici di Trump hanno ripetutamente avvertito che se non fosse stato messo sotto accusa e rimosso, si sarebbe sentito autorizzato a commettere di nuovo gli stessi reati. L’attuale tentativo di colpo di stato di Trump è il prezzo del fallimento del Senato nel rimuoverlo.

La polizia è complice di Trump?

La cosa più inquietante è che i manifestanti non sembrano aver incontrato grosse resistenze. In alcuni video si vede persino la polizia aprire le transenne e lasciarli passare. Le polemiche aumentano e non c’è dubbio che nei prossimi giorni gli inquirenti indagheranno a fondo su come è stato possibile un così plateale disastro della sicurezza. Ad alimentare timori e sconcerto, il Segretario della Difesa in carica Christopher Miller ha diffuso la notizia che è stato il vicepresidente Mike Pence, e non il presidente Trump, ad approvare l’ordine di schierare la Guardia Nazionale, l’unica che è poi riuscita a costringere i manifestanti a lasciare il Campidoglio. 

Il trumpismo è finalmente morto?

Tuttavia, forse le azioni dei sostenitori di Trump potrebbero aver provocato una cosa positiva. Hanno smascherato il trumpismo per quello che è: un cancro per il partito repubblicano e una minaccia per la democrazia. Forse il 6 gennaio 2021 verrà ricordato come il giorno della morte del trumpismo. Molti repubblicani stanno abbandonando Trump e il Presidente si trova con un indice di approvazione molto basso. È improbabile che la tossica polarizzazione partigiana ampliata da Trump abbandoni presto la politica americana. Trump ha fatto un danno significativo alle istituzioni democratiche americane fondamentali, inclusa la fiducia nell’equità delle elezioni, fino ad ora invidiata da tutto il mondo. Ma si può sperare che dopo il comportamento da dittatore di Re Donald l’America abbia deciso di voltare pagina.

Il trumpismo non si preoccupa della realtà

La cosa ancora più paurosa è che Trump, il presidente della nazione più potente al mondo, non riesca a comprendere la realtà. Si è concertato a creare teorie di cospirazioni sulle elezioni senza preoccuparsi che il Paese sia dilaniato da una pandemia di coronavirus ormai fuori controllo. Ogni giorno negli USA muoiono più di 3 mila persone a causa del coronavirus e in molti Stati gli ospedali sono nuovamente al collasso. E Trump non sembra preoccuparsene minimamente.

Ora l’America, ma anche il mondo intero, aspetta con ansia di vedere Joe Biden posare la mano sulla Bibbia e prestare giuramento il 20 gennaio, sperando che possa ricostruire l’America. Ma restano forti le preoccupazioni in queste ultime due settimane verso Re Trump, perché i poteri del presidente uscente restano immutati.


Insurrezione a Washington: tentato colpo di Stato di Trump

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