venerdì, Marzo 29, 2024

Il terremoto in Nepal del 2015: come si è rialzato il Paese

Il terremoto in Nepal del 25 aprile 2015 causò la morte di 9mila persone e il ferimento di 22mila. La scossa di magnitudo 7.8 danneggiò 745 monumenti storici, di cui 133 furono completamente distrutti mentre i restanti danneggiati parzialmente.

Il terremoto in Nepal: la tenacia e la forza di rialzarsi

Si tratta della terra che ha dato i natali al Budda, stretta tra la Cina a nord e l’India al sud, con un territorio che custodisce alcuni tra i sentieri più belli al mondo.
Si tratta di un popolo che non si è mai arreso, né dopo quasi dieci anni di guerra civile con migliaia di morti, né quando il principe Dipendra ha sterminato tutta la famiglia reale a Katmandu. Di conseguenza, neanche un terremoto di questa entità avrebbe potuto lasciare il Nepal in ginocchio.

I finanziamenti per la ricostruzione

Il terremoto in Nepal

A dicembre 2015 il Governo ha dato vita all’Autorità Nazionale per la Ricostruzione (NRA), mantenendo la sovrintendenza al recupero dei siti attraverso il Dipartimento di Archeologia del Ministero della Cultura e del Turismo (DoA).
La NRA ha ricevuto 4,4 miliardi di dollari da parte della comunità internazionale per la ricostruzione del paese. Si poté così sperare che parte di quelle meraviglie architettoniche potessero tornare in piedi.
Tuttavia, ad anni di distanza, sono pochi i siti archeologici danneggiati che sono stati restaurati.

Il contributo della popolazione nepalese

Il terremoto in Nepal

Katmandhu e la sua Valle emanano la loro bellezza unica da ogni angolo. Anche in quelli ancora sepolti dalle macerie e riportati alla luce, mattone per mattone, dai nepalesi.
Spesso, infatti, si trovano per le strade intere famiglie impegnate a ricostruire le case. Inoltre, nelle piazze principali, le Durbar Square, le mani degli abitanti sono impegnate dall’alba al tramonto nel lavaggio dei mattoncini rossi recuperati dai crolli dei monumenti e delle abitazioni private.
I cantieri per rimettere in piedi le case private sono numerosi e sono il simbolo di una ricostruzione che parte dalla comunità, grazie anche agli aiuti stanziati.

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