venerdì, Aprile 19, 2024

Il tatuaggio è comunicazione: mappa di un linguaggio

Il tatuaggio è comunicazione, linguaggio di un mondo interiore, psicologico, spirituale. Mappa del percorso della vita i tatuaggi sono pieni di significato. Da millenni usati come mezzo identificativo, una vera sorta di “simbolo” del proprio essere.

Il tatuaggio è comunicazione: spesso demonizzata dall’ignoranza?


Il tatuaggio è comunicazione, un vero rito di passaggio dalla comunicazione standard a quella simbolica. Spesso ricordo permanente di persone, situazioni o avvenimenti. il tatuaggio è stato spesso demonizzata dall’ignoranza del bigottismo, senza conoscerne il vero spirito. Il tatuaggio è tradizionalmente una tecnica di decorazione pittorica corporale dell’essere.

Il tatuaggio è comunicazione: da quando?

Usato già nell’antichità, indicava caratteristiche precise dell’individuo. L’appartenenza a una tribù, convinzioni religiose, filosofiche o politiche. Ma come nel caso dei siberiani vere e proprie mappe di vita. Il corpo come mappa della propria identità. una tela da riempire con la massima precisione seguendo schemi e dettagli codificati.

La comunicazione

Il tatuaggio è comunicazione, quindi, quando una persona lo esibisce desidera comunicare attraverso il linguaggio dei simboli la propria storia. Quindi il tatuaggio fatto in posti del corpo più esposti, assume una dimensione pubblica. Spesso attraverso il tatuaggio si desidera ricordare anche a se stessi qualcosa o un avvenimento. In ogni caso la principale motivazione del tatuarsi è un intento comunicativo.

Il tatuaggio per i siberiani

Il tatuaggio per i siberiani doveva essere meritato. Tatuarsi senza permesso poteva avere gravi conseguenze. Una persona completamente tatuata era degna di rispetto. Come se fosse un vero percorso di vita riconosciuto dalla comunità. Nella società siberiana non si andava dal maestro a chiedere una stellina o una farfallina. Si raccontava una storia, ed era il tatuatore che decideva il disegno e il posto per tatuarla. Gli apprendisti dovevano passare mesi solo ad osservare prima di iniziare. La tecnica antica, era simile a quella occidentale, una bacchetta di aghi imbevuti d’inchiostro, che penetrano nella pelle. Chi ha fatto scoprire i tatuaggi Siberiani in Italia? Nicolai Lilin.





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