Il Senso comune è stato pubblicato per la prima volta il 10 gennaio 1776
Thomas Paine seppe esprimere i sentimenti dei coloni in lotta per la propria libertà, e gli diede la consapevolezza di essere un popolo pari agli altri nel consesso mondiale.
Paine era portatore di una nuova visione politica che considerava come una necessità il dover costruire una repubblica in Nord America.
Fresco di stampa, distribuito per le strade di Philadelphia, il pamphlet superò ogni aspettativa di successo. Solo nel 1776, ne vendettero 100mila copie. Negli anni seguenti, ne circolavano circa mezzo milione di copie, quando le persone istruite non superavano i due milioni.
Le parole di Paine incitarono gli americani ad agire, a rompere ogni indugio e dichiarare la propria indipendenza dall’Inghilterra.
Il rapporto non era affatto vantaggioso per gli States, sia in termini economici e commerciali che politici.
Da spirito libero, abbracciò la causa dell’indipendenza delle tredici colonie con una nettezza scandalosa per i contemporanei, ancora indecisi se prendere le armi o proseguire nella via della trattativa.
Secondo i maggiori protagonisti della Rivoluzione americana, e di molti storici, nessun altro scritto ha avuto un’efficacia così decisiva per la storia degli Stati Uniti.
Secondo Paine, il legame con la Corona inibiva le possibilità commerciali delle colonie con paesi terzi. Coinvolgeva le colonie in conflitti con le potenze europee da cui esse non traevano alcun vantaggio politico-economico, dovendo rendere conto a Madre Inghilterra.
Europe, and not England, is the parent country of America.
Era necessario ottenere l’indipendenza.
Il testo è importante anche per le riflessioni sulla natura del governo, per le critiche alla forma costituzionale inglese e per la forte polemica contro l’istituto monarchico.