Il Segway esce di scena: il 15 luglio verrà chiusa la produzione

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Il Segway andrà fuori produzione dal 15 luglio.

È durata appena 19 anni l’esistenza del Segway. Presentato nel 2001 come un nuovo mezzo di trasporto rivoluzionario che avrebbe rimpiazzato l’automobile grazie alla sua comodità e facilità d’uso, dal 15 luglio il monopattino autobilanciato non verrà più prodotto e sarà fuori dal mercato. Non si tratta di una decisione presa per la crisi finanziaria causata dall’emergenza coronavirus, ma di un vero e proprio flop di mercato con le vendite che in questi anni sono risultate a dir poco deludenti. E così prossimamente lo stabilimento di Bradford, nel Regno Unito, chiuderà i battenti con 21 dipendenti che perderanno il lavoro. Altri 12, invece, continueranno ad operare per circa un anno per occuparsi di eventuali riparazioni e garanzie.

Il comunicato ufficiale è stato diramato dall’azienda Fast Company. Una chiusura anticipata che stride inevitabilmente con quanto dichiarato nel 2001 dall’inventore del Segway, Dean Kamen. Questi, al momento della presentazione, affermò con sicurezza che il nuovo dispositivo avrebbe cambiato per sempre le modalità di spostamento degli esseri umani, un po’ com’era accaduto quando le automobili avevano rimpiazzato i cavalli e le carrozze. La realtà è stata completamente diversa, e lo dimostrano gli appena 140mila modelli venduti in quasi vent’anni.

Il Segway è stato usato soprattutto dalla polizia.

In questo lasso di tempo, il mezzo di trasporto è stato utilizzato soprattutto nel settore del turismo e dagli agenti di polizia statunitensi che vi hanno fatto ricorso per muoversi con una maggiore rapidità nei centri commerciali. La crisi del Segway si è acuita nel momento in cui c’è stato il boom dei monopattini elettrici, più facili da usare perché non necessitano di un buon equilibrio. Proprio perché spesso hanno causato incidenti per la scarsa semplicità di guida, sono state numerose le città che hanno vietato l’impiego dell’invenzione di Dean Kamen. Inoltre, il suo prezzo di mercato non è mai stato competitivo, se si pensa che bisognava spendere di media 5mila dollari per averne uno.

Segway: gli incidenti che hanno fatto storia

Durante questi 19 anni si è spesso parlato dei Segway per degli incidenti che hanno provocato soprattutto quando i proprietari non sono riusciti a mantenere un buon equilibrio. Alcuni hanno avuto anche dei risvolti drammatici, come quello occorso al milionario inglese Jim Heselden che nel 2009 aveva acquistato la società di produzione. L’imprenditore è morto a 62 anni precipitando da una scogliera dopo aver perso il controllo del suo monopattino autobilanciato.

Tutti pazzi per i monopattini elettrici ma sono a rischio hacker

Nel 2003 è stato George W. Bush (a quei tempi presidente degli Stati Uniti) a cadere rovinosamente dal mezzo di trasporto mentre si trovava nella residenza di campagna dei genitori nel Maine. Nel 2015, invece, ha fatto il giro del mondo il video di un cameraman che, mentre si trovava su un Segway, ha investito il velocista Usain Bolt che in quel momento stava festeggiando la sua vittoria in una gara dei 200 metri a Pechino.

Segway: vendite deludenti e troppi incidenti.

Il presidente dell’azienda che produce il Segway, Judy Cai, ha dichiarato che il problema maggiore del monopattino autobilanciato risiede nella sua ingegneria «troppo perfetta». L’imprenditore ha ricordato che il progetto originale del mezzo di trasporto prevede che questo continui a funzionare anche in caso di guasto di alcune sue componenti. Tutto ciò avrebbe consentito ai proprietari di continuare ad usarlo anche dopo aver percorso 100 chilometri in 12 anni. Quindi, se l’affidabilità del veicolo è stata una fortuna per la clientela, per la società invece è stata dannosa perché ha fatto crollare il mercato delle riparazioni e anche delle vendite per eventuali sostituzioni.