giovedì, Marzo 28, 2024

Il rapporto tra i giovani e la fede: perché i giovani non vanno più a messa?

Il rapporto tra i giovani e la fede è diventato sempre più complicato perché sembra che il messaggio di gioia di Gesù non faccia più breccia nel cuore dei giovani.

La religione per i giovani

Il rapporto tra i giovani e la fede è diventato sempre più complicato. Il sentimento religioso è radicato dentro l’animo umano. Ognuno vive l’esperienza religiosa in maniera differente, incontrandosi con il fattore della sacralità se c’è la credenza religiosa. Certamente, la preghiera è una forma di azione. Il cristiano si rivolge al Signore perché è spinto dalla fede.

Il rapporto tra i giovani e la fede è diventato sempre più complicato perché sembra che il messaggio di gioia di Gesù non faccia più breccia nel cuore dei giovani.

Ci sono ragazze e ragazzi che frequentano l’Azione Cattolica e gli oratori delle chiese. Come pure giocano e fanno parte dell’animazione in Chiesa durante i mesi estivi. Creano momenti di gioco e di riflessione per i bambini più piccoli, con gli animatori più grandi e con i parroci.

Perché i giovani non vanno più a messa?

Però, perché i giovani non vanno più a messa? Non si può tornare alla retorica che i giovani non sono più quelli di una volta e che è normale il loro allontanamento dalla fede perché la Chiesa non si svecchia.

Piuttosto, bisogna ripartire dal futuro dei giovani e dalla speranza che loro possono nutrire.

È possibile che si deve iniziare a parlare di ‘analfabetismo cristiano’? Forse sì, nel senso che se non esistono giovani convinti di credere in Gesù Cristo, non sarà possibile far sentire la voce dei credenti nei luoghi dove la Chiesa proclama l’amore per Dio.

Questo fenomeno attuale può essere ricondotto a una sorta di emancipazione dei giovani rispetto ai comportamenti e agli atteggiamenti dei loro genitori. Dunque, al mancato avvicinamento alla fede o all’allontanamento da essa.

‘Emergenza educativa’ per i giovani alla ricerca del rapporto con la fede

Si parla continuamente dei giovani e dei loro problemi, ma ci sono anche adulti che non sono in grado di prendersi cura del mondo giovanile ed anche solo di confrontarsi con loro. Si può parlare di giovani che sono proiettati alla ricerca del lavoro desiderato, chiusi in schematismi e regole. Perdono di vista la fede. Per i giovani, si parla di un’‘emergenza educativa’, perché viene a mancare il dialogo degli adulti con le nuove generazioni. Infatti, è solo assicurando ai giovani un futuro su cui poter contare, senza gli egoismi degli adulti, è possibile aprire a quella speranza che indica un senso. E questa ricerca di senso vale anche per trovare la strada dei valori religiosi.

Sempre di fretta, sempre nervosi ed anche distratti, pronti a chiudersi in se stessi, senza la preghiera: sembra essere questo l’identikit del giovane d’oggi.

Nelle scuole si studia, anche con piacere, la religione cattolica in Italia. Ci sono diversi progetti e programmi che stimolano l’interesse e la riflessione dei giovani.

Certamente non si può generalizzare quando si parla di fede. Si può affermare che c’è una spaccatura sul giovane destinatario delle iniziative della Chiesa e il profilo reale del giovane. Oggi, i giovani non sono più quelli di una volta a livello della pratica religiosa. Hanno dietro famiglie che non gli hanno fatto conoscere i valori della Chiesa. Oppure se ne sono distaccati perché non hanno trovato più interessi e stimoli in essa. Dunque, la comunità dei credenti deve trasformarsi e creare un nuovo legame con i giovani.

Bisogna creare luoghi dove si impara a credere e dove si impara a pregare. Dove si decide di credere. È una sfida perché la fede è una decisione che deve essere preparata e promossa.

Svantaggi dei giovani che vivono senza fede

Ciò poiché manca la fede. E i giovani ne traggono quattro svantaggi: 

  • la mancata evangelizzazione in famiglia, cioè i più piccoli non sono stati aiutati a sviluppare alcun senso per l’importanza della preghiera e per una vita all’interno della comunità religiosa; 
  • non si predispongono percorsi alla fede come elemento primario;
  • l’immagine della Chiesa è quella di una potenza politica che ha interessi malsani e ha sviluppato alleanze strategiche. Dunque, è necessario un percorso di aggiornamento per rendere più vivo il contesto di missione dei credenti;
  • la cultura europea sembra avere un’indifferenza nei confronti del cristianesimo. Questo porta i giovani a vedere messaggi che interpreta come non trasparenti. Quindi la fede diventa qualcosa di opzionabile rispetto a tante altre scelte da fare.

Anche la Chiesa può avere le sue fragilità ed insicurezze, dettate da fattori ed elementi che possono anche restare incompresi. Ma è necessaria una riflessione che permette di introdurre i giovani all’esercizio della criticità. La società deve porre attenzione verso i giovani, e questi al mondo ecclesiale come laici.

Attenzione verso i giovani

Quindi, ciò richiede una trasformazione culturale. Gli adulti devono avere verso i giovani attenzione e autenticità, pensando alla risoluzione dell’‘emergenza educativa’ in maniera tale da permettere di vivere in pieno l’esperienza di libertà e di fede.

È possibile che gli adulti siano ciechi dinanzi a questo? Gli esperti del mondo ecclesiale confermano questa possibilità. Gli adulti possono riattivare un circolo virtuoso tra le nuove generazioni, accogliendo il grido di speranza dei giovani per il loro futuro.

Conclusione

In questo modo, attraverso la conoscenza da parte del giovane rispetto al mondo della chiesa, è possibile recuperare l’aspetto della religiosità tra i laici, raccogliersi per trovare il nuovo amore rappresentato dall’ascolto di Gesù.

San Benedetto ha affermato che “è proprio al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore”. Quindi, i giovani potranno riflettere e fare ciò che è per loro più opportuno. Bisogna mettere in discussione un intero modello culturale, economico e sociale, come pure ecclesiale.

https://www.periodicodaily.com/media-religione/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Stay Connected

0FansLike
0FollowersFollow
0SubscribersSubscribe
- Advertisement -spot_img

Latest Articles