giovedì, Marzo 28, 2024

Il rapido sviluppo dell’industria cinese preoccupa il mondo delle auto

Le aziende automobilistiche di questi tempi hanno un grosso problema: come velocizzare lo sviluppo di nuove auto? Si punta a stare al passo con i principali competitors e con le innovazioni tecnologiche. Tuttavia, la necessità di presentare un prodotto sicuro e di qualità è diventata molto più pressante perchè la produzione di batterie si sta evolvendo sempre più velocemente in Cina. E proprio il rapido sviluppo dell’industria cinese sta preoccupando i mercati tradizionali.

Le aziende automobilistiche cercando di colmare il gap con il rapido sviluppo della Cina

Neil Endley, direttore globale per i servizi di turnaround presso il consulente di qualità Trigo, ha dichiarato ad AutoCar: “La sanzione per aver sbagliato non è mai stata così dura, in particolare in questa era di EV e software-defined. Il ciclo di vita del prodotto dei veicoli è così lungo che, quando viene lanciata una nuova vettura, la tecnologia può essere già vecchia”. Il rapido sviluppo dell’industria della Cina sta generando qualche ansia nelle case automobilistiche tradizionali. Il CEO di Nissan, Makoto Uchida, ha confermato questi timori quando ha parlato dei brand cinesi: “Hanno la velocità di commercializzazione, cosa che dobbiamo imparare in futuro”.

Fabbriche di auto: come cambieranno nei prossimi anni?

Come fanno i cinesi ad essere così veloci nella produzione di automobili?

Dirigenti e ingegneri che hanno studiato il rapido sviluppo della Cina hanno affermato che è sia illuminante che sicuro: “Il ritmo è così veloce che le cose possono essere fatte molto rapidamente senza rimanere bloccate nel processo aziendale”. Un modo che ha consentito alle società cinesi di accelerare il processo di progettazione e costruzione di un’auto è stato l’uso maggiore della simulazione, in particolare per i crash-test, l’aerodinamica e il risparmio di carburante. Un’azienda cinese, Jidu, nata dalla collaborazione tra la società tecnologica Baidu e il colosso automobilistico Geely, punta a separare lo sviluppo del software dall’hardware per la sua nuova auto a guida autonoma promessa per il 2023.

Cosa fare per competere con il rapido sviluppo dell’automotive cinese?

In questo periodo si sta puntando su progetti che garantiscano uno sviluppo del software da lontano rispetto all’auto, tramite aggiornamenti over-the-air, o connessione internet cloud. Renault, nell’annunciare la nuova partnership con il fornitore di chip Qualcomm, ha evidenziato che cercherà di ridurre di un anno i tempi di sviluppo del software di bordo, e ha aggiunto che proverà a lanciare nuovi servizi nel cloud per fornirli in tre-sei mesi rispetto ai tre anni circa previsti. La chiave per rispondere al rapido sviluppo cinese è rappresentata dai nuovi chip intelligenti, essenzialmente un potente computer che controlla una serie di funzioni all’interno dell’auto. In questo modo – sostengono Renault e altri marchi – anche le auto di seconda mano potrebbero essere dotate di software e funzionalità più recenti. Il problema pratico è che un fornitore di chip come Qualcomm è più abituato al rapido turnover nel settore della telefonia mobile, che richiede aggiornamenti ogni anno, rispetto all’industria automobilistica che ha tempi intorno ai 10 anni.

Quali sono i rischi della corsa agli aggiornamenti tecnologici?

Il pericolo è che se si possano saltare troppi processi nella fase produttiva a discapito della qualità. Le velocità di sviluppo dell’industria dell’elettronica di consumo non si possono replicare in quella automobilistica perché l’attenzione sulla sicurezza e sulla durata deve essere molto più stretta. Qualsiasi guadagno ottenuto accelerando il processo potrebbe essere gettato via con richiami importanti e costosi. Come ha chiarito Endley di Trigo: “Non puoi testare le auto con il conducente”.

Patrizia Gallina
Patrizia Gallina
Patrizia Gallina è una giornalista e conduttrice sportiva presso le emittenti televisive della Liguria. Conosciuta come scrittrice, attrice, cantante e modella, è nata nella città di Genova. Ha conseguito la laurea in Scienze Umanistiche presso l'Università degli Studi di Genova. Coltivo da sempre la mia passione per l'arte, la fotografia, la moda, il giornalismo e il calcio.

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