Il Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno si prepara ad un formidabile appuntamento pasquale in collaborazione con il Teatro San Carlo di Napoli.
Venerdì 19 aprile e Sabato 20 aprile andrà in scena il balletto- Pulcinella di Igor’Stravinskij.
Coraggioso oltre che ambizioso ogni tentativo d’interpretazione di un’opera molto complessa come questa di Stravinskij che si presta a moltissime interpretazioni visto l’ abbaglio della sua prima versione che vide come interpreti nientedimeno che Leonide Massine e Picasso . Il coraggioso contributo alla sua comprensione e la cura e la ricerca della scena contemporanea rappresenta comunque un ulteriore contributo a questa opera tanto controversa dal lessico non ancora del tutto metabolizzato.
Si pone obiettivi alti e qualitativamente capaci di confrontarsi con le eccellenze internazionali Il Pulcinella di Francesco Nappa affermato e stimato coreografo sempre alla ricerca di nuove forme coreografiche che ha disegnato sulle note del celebre balletto di Stravinskij un Pulcinella moderno.
La prima versione, con la coreografia di Leonide Massine, andò in scena a Parigi nel 1920, ma si avvaleva delle ricerche operate da Diaghilev, Massine stesso e Stravinsky quando, nel 1917, vennero a Napoli per una serie di spettacoli di beneficenza organizzate dalla Croce Rossa al San Carlo per le vittime e i feriti della Prima Guerra mondiale. Quel soggiorno, se pur non arrecò alla compagnia dei Ballet Russes un gran successo di pubblico, fossilizzatosi nell’unica programmazione di oltre ottanta repliche dell’Excelsior di Manzotti, fornì agli artisti della compagnia importanti stimoli culturali sia con le visite agli scavi di Pompei, sia con ricerche in Biblioteca Nazionale. In quell’occasione furono studiati i manoscritti della raccolta Casamarciano in cui sono contenuti 176 scenari della commedia dell’Arte. Fu scelto proprio i Quattro pollicinelli simili per dare vita al balletto di Lèonide Massine, con scene di Pablo Picasso, ennesimo omaggio alla città di Napoli, la città più rappresentata nel balletto classico. A Stravinsky, Diaghilev affidò brani inediti di musicisti napoletani del Settecento, erroneamente attribuiti al solo Pergolesi, che, rielaborati dal genio russo, hanno dato vita ad una delle pagine di musica più belle di tutta la danza.
Trama
Pulcinella è una delle figure della Commedia dell’arte italiana; con Arlecchino, Brighella, Scapino e Scaramuccia appartiene al tipo del servitore comico, dal cosiddetto “Zanni”. Pulcinella, amato particolarmente a Napoli, è di solito caratterizzato come un paesano sciocco, ma che a volte è anche furbo e un po’ rude. Nel balletto predomina l’elemento allegro e burlesco.
La partitura del Pulcinella di Stravinskij non contiene indicazioni riguardanti la scena e lo svolgimento dell’azione, ma è preceduta da un breve riassunto della vicenda. Sulla base della coreografia di Léonide Massine, si può delineare la trama del balletto nella maniera seguente: Scena: una strada a Napoli – case con balconi, arco di un portone.
Caviello e Florindo cercano di parlare con Rosetta e Prudenza, le ragazze alle quali fanno la corte senza essere contraccambiati. Entra in scena Pulcinella danzando e suonando incantando le ragazze che subito si mettono a corteggiarlo. Pulcinella però le respinge, poiché il suo amore è tutto per Pimpinella; Pulcinella danza quindi con lei. Caviello e Florindo, gelosi, aggrediscono Pulcinella in due riprese e sembra infine che l’abbiano ucciso, ma Pulcinella abilmente si è solo finto morto e riesce a fuggire. Nel frattempo la presunta salma di Pulcinella viene trasportata e compianta in maniera solenne; un mago promette di farlo resuscitare. Quando improvvisamente si scopre che ci sono due Pulcinella – l’uno (quello vero) che sta sotto il mantello del mago, l’altro (il finto morto) che non è altro che Furbo, l’amico di Pulcinella – Pimpinella fugge spaventata. Caviello e Florindo tornano in scena, travestiti da Pulcinella, sperando con questo espediente di aver finalmente successo con le ragazze. Così ci sono adesso ben quattro Pulcinella, che ballano con le ragazze. Con un’ultima idea felice e con l’aiuto di Furbo che fa di nuovo la parte del mago, Pulcinella riesce a far sì che le coppie si congiungano. I testi dei brani vocali di Pulcinella esprimono generici sentimenti amorosi. Ad eccezione del terzetto finale, che illustra la soluzione lieta dalla vicenda, i testi non sono legati direttamente all’azione del balletto. Anche i ruoli vocali non corrispondono ai personaggi sulla scena.