Il piano strategico da 1.000 miliardi piace ai mercati finanziari
Il Senato americano ha approvato il piano infrastrutturale bipartisan da 1.000 miliardi di dollari destinato alla rete autostradale, ai trasporti, alla rete idrica e alla banda larga.
Il disegno di legge è stato approvato con 69-30 voti, 19 repubblicani 50 democratici: un risultato già previsto che aveva visto la collaborazione di entrambi gli schieramenti nel realizzare il più grande piano in fondi federali degli ultimi decenni.
Il progetto darà un’ulteriore spinta all’economia, dopo il rallentamento post riaperture, sollecitando la crescita soprattutto del comparto energetico.
Gli investitori hanno reagito positivamente all’annuncio dell’approvazione da parte del Senato portando l’indice Dow Jones al nuovo record dei 35.273.26 punti.
Paniere particolarmente sensibile dato che tra le 30 società incluse una fetta rilevante fa parte proprio dei settori che più coinvolgeranno gli investimenti previsti che si concentreranno sull’allargamento della banda larga, sul miglioramento della rete autostradale e della rete idrica, sul perfezionamento dei trasporti.
PETROLIO ANCORA SU
Il progetto sulle infrastrutture americano, unito alle riaperture, mantiene il prezzo del petrolio in rialzo: il Wti tratta a 68 dollari al barile (+0,3%), il Brent a 70 dollari (+0,4%). Oro, poco mosso, si posiziona attorno a 1.73 dollari all’oncia.
Sul piano valutario, invece, l’euro registra un lieve calo: il cross con il dollaro viaggia attorno a 1,17.
DATI MACRO
Nella giornata di oggi l’osservato speciale è l’indice del prezzo dei beni e dei servizi al consumo, relativi al mese di luglio, in arrivo da Italia e Stati Uniti.
Dati importanti per monitorare l’inflazione e quindi determinare la politica monetaria. In particolare dal fronte americano non si attende una grande variazione: su base mensile gli analisti prevedono lo 0,5%, in lieve calo rispetto allo 0,9% del mese precedente. La Fed ha rassicurato gli investitori circa i timori inflazionistici ritenendoli congiunturali e sottolineando che il tapering (la riduzione progressiva degli stimoli monetari) al momento non verrà avviato.
Per l’Italia invece l’attesa è dell’0,3% su base mensile, leggero aumento rispetto allo 0,1% del mese di giugno.