L’Italia dal 1 gennaio 2017 ha assunto la Presidenza di turno del G7 e per il 30 e 31 marzo organizza a Firenze il primo G7 in assoluto dei Ministri della Cultura sul tema “Cultura come strumento di dialogo fra i popoli”.
Promuovendo il primo G7 l’Italia conferma la volontà di esercitare il ruolo di leadership culturale: l’obiettivo è definire un documento comune sul tema della cultura come strumento di dialogo. Firenze, città patrimonio UNESCO per la ricchezza e la bellezza dei suoi monumenti, dà così il benvenuto in Italia agli ospiti del G7 anche attraverso un intenso programma culturale realizzato per l’occasione.
Capi delegazione: Italia: Ministro Dario Franceschini;
Canada: Ministro Mélanie Joly;
Francia: Ministro Audrey Azoulay;
Germania : Ministro Maria Böhmer;
Giappone: Commissario Ryohei Miyata;
UK : Ministro Karen Bradley;
USA: Sottosegretario, Bruce Whorton;
UE : Commissario Cultura, Tibor Navracsis;
UNESCO: Segretario Generale, Irina Bokova;
Durante il G7 è previsto un meeting di esperti sul tema. Al centro della discussione una riflessione e un confronto sulle migliori pratiche internazionali di investigazione e di intelligence. Ma anche l’elaborazione di soluzioni che permettano di condividere un database unico di tutti i beni culturali, le migliori esperienze di cooperazione internazionale, fino all’ identificazione e allo studio di tutte quelle attività educative e formative che possano sensibilizzare l’opinione pubblica. Parteciperanno i rappresentanti del Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, dell’Organizzazione internazionale della polizia criminale – Interpol, e delle polizie degli altri paesi G7.
Il dialogo interculturale rappresenta la chiave di volta per beneficiare della ricchezza della diversità culturale e per creare un mondo dove è possibile vivere e convivere se fondato sul rispetto e sulla capacità di ascoltare, comprendere e accettare le convinzioni e le idee degli altri, salvaguardando le proprie. La convenzione dell’UNESCO quindi assume un’importanza fondamentale perché si prefigge di proteggere e promuovere la diversità delle espressioni culturali, favorendo le condizioni nelle quali le culture possano prosperare e interagire reciprocamente in una dinamica di scambio libera e produttiva. A tale proposito, la Convenzione incoraggia il dialogo interculturale anche finalizzato ad assicurare gli scambi, il rispetto reciproco tra le culture e la cultura della pace.
Dott.ssa Rosa Ferro