Il primo bambino nato da utero trapiantato

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Una madre che ha ricevuto un trapianto di utero da un donatore morto, ha dato alla luce un bambino sano.

Il trapianto, effettuato nel settembre 2016 a San Paolo, in Brasile, dimostra che si potrebbe aiutare migliaia di donne impossibilitate ad avere figli a causa di problemi legati all’utero.

A quanto pubblicato sulla rivista medica The Lancet, la nascita è avvenuta a Dicembre del 2017.

Il trapianto uterino non è affatto una novità.  Infatti, il primo parto di successo, dopo il trapianto da donatore vivente, si è avuto nel 2014 in Svezia. Da allora ne sono seguiti altri 10.

Ma ci sono molte più donne che hanno bisogno di trapianti rispetto a potenziali donatori viventi, quindi i medici hanno voluto scoprire se la procedura poteva funzionare con la donazione da una donna deceduta.

Dieci tentativi sono stati fatti ( negli Stati Uniti, nella Repubblica Ceca e in Turchia) prima del successo attuale.

Circa il 15% delle coppie ha problemi di fertilità e del gruppo, una donna su 500 ha problemi uterini, come ad esempio malformazioni, isterectomia o infezioni.

Una “pietra miliare medica”

Dani Ejzenberg, un medico presso l’ospedale universitario di San Paolo, ha definito la procedura eccellente. Ha inltre dichiato che: “I nostri risultati forniscono una prova di concetto per una nuova opzione per le donne con sterilità uterina”.

La donna che ha ricevuto il trapianto, ha 32 anni ed è nata senza utero a causa di una sindrome rara. La donatrice era una donna di 45 anni morta per un ictus.

L’ intervento chirurgico durato più di dieci ore, ha avuto una procedura davvero intricata. L’equipe ha dovuto collegare l’utero del donatore con le vene, le arterie, i legamenti e il canale vaginale del ricevente.

Alla neo-mamma, per evitare il rigetto, hanno dovuto somministrare diversi farmaci, insieme ad antimicrobici, trattamenti anti-coagulazione del sangue e aspirina.

Dopo cinque mesi, lnon vi è stato alcun rigetto, le ecografie erano normali e la donna ha avuto regolari mestruazioni.

La donna che si era sottoposta, precedentemente al trapianto, alla fecondazione in vitro, si è sottoposta poi all’impianto dopo sette mesi dall’intervento. Dieci giorni dopo era incinta.

Dopo quasi 36 settimane una bambina di 2,5 Kg è nata tramite parto cesareo.

L’ utero trapiantato è stato rimosso durante il parto per consentire alla donna di interrompere l’assunzione dei farmaci immunosoppressori.

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