sabato, Aprile 20, 2024

Il Papa all’ultima crociata: no ai rigidismi sui piaceri della carne

La Chiesa per prendere fedeli e diventata possibilista, e quindi ecco il Papa all’ultima crociata: si ai piaceri della carne.

Il Papa all’ultima crociata sdogana i piaceri della carne

Questo tempo di carestia pandemica fa miracoli e trasforma “bugie millenarie” in “orgasmi sensoriali”. Questa volta neppure i tradizionalisti più “assatanati” hanno sollevato polemiche. Per la Chiesa è l’ora di fare i conti con i “rigidismi” di una morale sessuale “demonizzante”. Quello che Francesco I ha dichiarato è una svolta propagandistica da prestigiatore consumato: “Il piacere non è un tabù. È un dono di Dio, un dono che il Signore ci dà”. Il soggetto in questione è sempre lo stesso da 2000 anni, la “sessualità”.

Il piacere della carne

Anzi più precisamente il “piacere”. Certo c’è sempre il contesto del “vero amore”, ovviamente sempre presente per non dissacrare il già dissacrato dalla loro catechesi millenaria. “Il piacere non è la vittima di un divieto!” E così la fobia della sessualità, sempre nel caso sia mai appartenuta all’Ecclesia, è solo un ricordo lontano.

Il Papa all’ultima crociata: si alla carnalità

“Il piacere arriva direttamente da Dio, non è cattolico nè cristiano nè altro, semplicemente è divino”. Allora quale funzione ha questo tanto demonizzato piacere, tanto vietato soprattutto per chi non era principe della Chiesa di Roma?

Al Papa piace


“Il piacere di mangiare è lì per mantenerti in salute, proprio come il piacere sessuale c’è per rendere più bello l’amore e garantire la perpetuazione della specie”. Questa è la riflessione del pontefice. Eppure alla Chiesa era stato ripetutamente detto! “L’amore è un dono di Dio” ma loro ingordi di tutto lo volevano solo per loro, tra figli illegittimi e feste “Borgiastiche“. Ma il Papa vuole stupire quindi mette in scena tutto il repertorio, vorrà forse rubare fedeli alle altre religioni?

Coup de théâtre

“Non c’è posto per una moralità troppo zelante che neghi il piacere”. Il fatto è che quella “morale zelante”, nella disamina papale, ha un luogo di residenza piuttosto specifico: Ecclesia. “un’interpretazione sbagliata del messaggio cristiano!” Sembra che Bergoglio abbia rintracciato nella rigidità di certe esplicazioni dottrinali la radice di qualche distorsione concettuale. Quella che avrebbe portato alla diffusione della sessuofobia. Tutto questo avviene mentre in alcuni ambienti episcopali viene alimentata la dialettica sul “sul celibato sacerdotale“. C’è sempre il trucco! Se sdoganano qualcosa è perché deve tornare a loro il vantaggio finale. Non è un mistero: i progressisti pensano che la ristrettezza delle regole abbia degli effetti negativi sulla vita interna della Chiesa cattolica. Francesco è anche il papa della battaglia contro i “rigidismi“. Spero solo che i pedofili ecclesiastici non lo prendano troppo sul serio!

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