Il Messico sospende le relazioni con le ambasciate di USA e Canada dopo che hanno criticato la riforma giudiziaria voluta dal presidente uscente Andrés Manuel Lopez Obrador.
Il Messico sospende le relazioni con USA e Canada
Il presidente Andrés Manuel Lopez Obrador ha affermato che il governo messicano ha sospeso i contatti con gli ambasciatori degli USA e del Canada. La decisione è stata presa in seguito alle critiche rivolte a una radicale proposta di riforma giudiziaria in Messico. Il piano di revisione giudiziaria, suggerito da Obrador durante le sue ultime settimane di mandato, ha scatenato proteste e scioperi, nonché critiche da parte di investitori e istituzioni finanziarie.
Dopo l’annuncio di Obrador, l’ambasciatore statunitense Ken Salazar ha definito la proposta di revisione giudiziaria un “rischio” per la democrazia che metterebbe a repentaglio le relazioni commerciali del Messico con Washington. Il presidente messicano ha poi rimproverato l’ambasciatore, affermando che ha violato la sovranità messicana. Obrador ha anche puntato il dito contro il Dipartimento di Stato americano, che secondo il presidente messicano sarebbe dietro le critiche a Salazar. Obrador ha inoltre accusato l’ambasciatore canadese di ingerenza negli affari interni del Messico, dopo aver espresso apprensione in merito alla proposta giudiziaria.
Cosa prevede la riforma giudiziaria?
La riforma giudiziaria è stata approvata dalla Commissione Costituzionale della Camera dei Deputati in Messico, con 22 voti favorevoli e 17 contrari. La riforma prevede l’elezione tramite voto popolare dei membri della Corte Suprema, dei magistrati e dei giudici, cosa che analisti, magistrati e osservatori internazionali temono possa comportare l’accumulo nei tribunali di giudici di parte politica con poca esperienza. Il progetto propone anche il rinnovo totale della Corte Suprema di Giustizia del Messico, nonché della metà dei magistrati e dei giudici distrettuali, nel 2025. La riforma del sistema giudiziario fa parte di un pacchetto di 20 riforme presentato dal presidente López Obrador lo scorso febbraio ed ha suscitato malcontento tra i giudici, che sono in sciopero dal 19 agosto.
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