venerdì, Marzo 29, 2024

Il Memento Park di Budapest

Il Memento Park di Budapest è un percorso all’aperto che raccoglie statue del periodo comunista presenti un tempo nelle piazze, strade e parchi ungheresi. Nel Parco ci sono monumenti dedicati a tutti gli eroi del Comunismo, da Lenin a Che Guevara.

Il Memento Park

Dopo la caduta del Comunismo in Ungheria, nel 1989, numerose statue del regime vennero rimosse. L’Assemblea generale di Budapest propose nel ’91 di collocare le statue in un museo all’aperto. Così, fra il 1992 e il 1993 nella capitale ungherese si costruì il Memento Park, nel XXI distretto.

Inoltre, 14 anni più tardi si inaugurò una sala dedicata alla storia della Rivoluzione del 1956, nonché ai cambiamenti politici tra il 1989 e il 1990.

Nel Parco è presente anche un piccolo cinema in cui è possibile assistere alla proiezione del documentario “La vita d un agente“. Questo documentario parla dei metodi usati dalla polizia segreta ungherese (Allammvédelmi Hatòsàg).

Il Memento Park porta i visitatori fra le cicatrici della cortina di ferro. Per tutto l’itinerario, i turisti sono accompagnati a bordi di un’auto Trabant, il veicolo della Germania comunista. durante il tragitto è inoltre possibile ascoltare i discorsi dei celebri dittatori e leader comunisti.

Le statue nel parco

Nel Memento Park vi sono monumenti dedicati a tutti gli eroi del comunismo, tra cui Lenin, Stalin, Marx, Engels e Che Guevara. Sono presenti anche dei leader ungheresi meno conosciuti.

Statua di Marx e Engels

Inoltre, si può vedere una gigantesca statua di un soldato dell’Armata Rossa, con una mitragliatrice legata al petto e che tiene orgogliosamente in alto la bandiera rossa.

Statua del soldato dell’Armata Rossa

La statua più interessante è il gigantesco paio di stivali di Stalin su un alto piedistallo. Questo è tutto ciò che resta della statua di Joseph Stalin, alta 8 metri, che un tempo sorgeva nel centro di Budapest. Tale monumento era stato eretto nel dicembre 1951 come dono al popolo ungherese. La targa del monumento descriveva infatti il dittatore sovietico come il leader del Paese, insegnante e migliore amico. Durante la Rivoluzione del ’56, però, una folla arrabbiata demolì la strada intonando “Russia go home”. Dopo quell’episodio rimasero solo g stivali di bronzo che possiamo vedere ancora oggi.

Gli stivali di Stalin

Un parco che parla di democrazia

Questo parco all’aperto, a 20 minuti dal quartiere di Buda, offre al visitatore un punto di vista oggettivo sulla caduta de regime. Infatti, le 42 statue dei leader comunisti rappresentano la triste testimonianza di una finta gloria.

L’architetto del Memento Park, Akos Eleod, ha espresso il senso del suo progetto dichiarando: “Questo parco racconta la dittatura, ma dal momento che se ne può parlare, scrivere e rappresentarla, il parco parla di democrazia. Solo la democrazia è capace di concederci le opportunità del libero pensiero sulla dittatura, sulla democrazia stessa oppure su qualsiasi argomento”.

Inoltre, Eleod ha aggiunto: “Questi monumenti fanno parte dell’Ungheria. La democrazia è l’unico regime che è disposto ad accettare che il nostro passato, con tutti i vicoli ciechi, sia ancora nostro. Dovremmo conoscerlo e analizzarlo”.


Leggi anche: Vedere Tokyo come un abitante del posto ; Seconda volta a Praga – cosa fare?

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