Gli uffici possono essere percepiti come luoghi tristi e frustranti, dove si possono vivere situazioni sgradevoli. Ad esempio, può verificarsi competitività disfunzionale tra colleghi e le scadenze essere pressanti. Come pure, possono esserci difficoltà comunicative con i superiori. Conseguenze sono spaccature tra i dipendenti, poca collaborazione e demotivazione. Avere collaboratori felici di lavorare presso quella determinata azienda non solo va di pari passo con la produttività, ma rende i lavoratori soddisfatti e orgogliosi. Per migliorare il benessere in azienda, arriva il Manager della Felicità.
Chi è il Manager della Felicità?
Migliorare il benessere in azienda? Ci pensa il Manager della Felicità, o Chief Happiness Officer. E’ la persona che ha come obiettivo quello di creare un ambiente che renda le persone felici di lavorare in quell’azienda. E, viceversa, attraverso la soddisfazione del lavoratore, l’azienda può continuare ad avere nel proprio organico un talento che è felice di restarci.
Il Manager della Felicità riferisce all’amministratore delegato o al fondatore dell’azienda.
Una figura relativamente nuova nelle aziende. Sembra ce ne siamo circa duecento in tutta Italia. Non si interessano solo di organizzare eventi o iniziative. Fissano azioni a lungo termine. Si concentrano sui risultati dei lavoratori, quindi sullo sviluppo di comportamenti proattivi e sulla formazione. Come pure, puntano alla qualità delle relazioni in azienda.
Origine della figura del Manager della Felicità
Il Manager della Felicità nasce negli Stati Uniti. Già negli anni Settanta si parlava di ‘welfare management’. Infatti, i movimenti dei lavoratori chiedevano condizioni migliori. Ma è da circa dieci anni che l’attenzione è posta al riconoscimento del valore aggiunto del lavoratore felice e soddisfatto, anche di lavorare il team. Quindi, nasce il ‘well-being management’, cioè la ricerca del benessere aziendale.
Oggi è una priorità. Infatti, si è sviluppata la concezione che la felicità non è solo un’emozione. E’ una competenza che si può allenare.
Obiettivi del Manager della Felicità
Nello specifico, si occupa di creare e perfezionare programmi. Essi sono direzionati a migliorare la soddisfazione, la motivazione e il benessere psicofisico dei dipendenti. Dunque, svolgono una funzione strategica, per supportare le aziende ad avere maggiore produttività. Infatti, un’azienda di lavoratori felici, è certamente produttiva. Quindi, ha una marcia in più rispetto alla concorrenza.
Il ruolo del Manager della Felicità
Il Manager della Felicità è, oggi, una figura più ricercata. Infatti, le aziende si rivolgono a questi professionisti per riorganizzare in modo strategico i processi strutturali, manageriali e culturali delle società in cui sono inseriti. Il loro ruolo è ben preciso. E le azioni svolte si misurano attraverso gli effetti sui Key Performance Indicators, ovvero gli indicatori chiave di prestazione dell’azienda, quindi anche analizzando il grado di soddisfazione dei lavoratori.
I compiti del Manager della Felicità
Alcuni compiti del Manager della Felicità sono:
- allenare i dipendenti ad essere leader efficaci;
- creare un ambiente di lavoro positivo;
- sviluppare strategie di comunicazione efficaci e performanti;
- come gestire lo stress.
Il Manager della Felicità è attento ai rapporti tra i lavoratori. Infatti, la loro collaborazione influisce sul buon andamento e riuscita dei progetti lavorativi. Ha il compito di osservare e aumentare il benessere organizzativo del clima aziendale. Comprende le esigenze dei lavoratori. Come pure è rivolto alla risoluzione delle criticità.
In che modo?
Innanzitutto, conoscendo e instaurando con i dipendenti un dialogo. Il fine ultimo è un buon livello di benessere aziendale. Per incrementare la felicità aziendale, sicuramente c’è la tendenza da parte delle aziende a mettere a disposizione dei dipendenti e delle loro famiglie un servizio di supporto psicologo, gratuito e anonimo.
Esistono delle vere e proprie fasi che il Manager segue:
- la prima fase è l’osservazione. Quindi, si conoscono i dipendenti, si osserva il loro lavoro e le loro relazioni con la direzione. Si comprendono le criticità. Insieme all’osservazione, si applicano strumenti, come i sondaggi e i colloqui privati;
- successivamente, si utilizzano strategie come: corsi di formazione e momenti di team building, esercizi di gruppo e altri metodi di lavoro specifici per le criticità osservate.
Formazione di una cultura manageriale
E’ fondamentale, per migliorare il benessere in azienda, attivarsi in una posizione di ascolto dei lavoratori. Ognuno ha risorse e talenti personali. Come pure livelli diversi di gratificazione dei bisogni e sviluppo dello stress.
Lo sviluppo di una cultura manageriale serve per originare quella che è definita ‘energia positiva’. Permette ai lavoratori di accrescere le risorse che consentono di vivere meglio la vita lavorativa.
Conclusioni
Oggi sempre più aziende si interessano alla felicità dei dipendenti. Questo deriva dalla consapevolezza delle aziende che il loro successo si origina anche dal grado di felicità, soddisfazione e coinvolgimento delle proprie risorse. In tal modo, esse sono sono attente ai problemi, alle tendenze e ai cambiamenti futuri, così da poter pianificare il raggiungimento di specifici obiettivi di profitto.
Quindi, entra in gioco il lavoro del Manager della Felicità, che è orientato al benessere psicofisico e al rendimento delle risorse in azienda.
