venerdì, Maggio 23, 2025

Il libero mercato d’Occidente è il prossimo obiettivo di Biden

Le riunioni del G7 e quella della Nato hanno rinvigorito la cooperazione atlantista tra UE e Usa. Gli Stati Uniti vogliono riprendere in mano il proprio ruolo di leadership economica e strutturale del mondo. Il libero mercato d’Occidente, di marca americana, vuole tornare ai suoi antichi fasti da post seconda guerra mondiale.

Quando è nato il libero mercato?

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale si rifondarono i rapporti economici internazionali sotto l’input statunitense. In quel momento nacque, con gli Accordi di Bretton Woods, il Fondo Monetario Internazionale. Lo scopo del fondo era quello di stabilire un adeguato ammontare di riserve valutarie e di assicurare la stabilità dei tassi di cambio. Inoltre, fu fondata la Banca Mondiale che aveva il compito di concedere prestiti per favorire la ricostruzione e lo sviluppo economico. L’innovazione commerciale fu il Gatt, nel 1947, l’Accordo generale sulle tariffe e il commercio che prevedeva una diminuzione dei dazi doganali. L’obiettivo, ai tempi, era quello di ribadire il ruolo internazionale dell’America e quindi della sua moneta: il dollaro. Per farlo prevalere come re indiscusso nel commercio internazionale.


La gamba tesa della Nato nello scontro tra Cina e Stati Uniti


Chi ha bisogno di chi?

La malsana devastazione dei rapporti internazionali operata dall’uragano Trump ha costretto Biden a riprendere in mano le relazioni internazionali. Non a caso, la prima visita di Stato del nuovo Presidente americano si è svolta in Europa. Poiché l’Europa stessa è l’obiettivo principe della Cina e della sua politica commerciale. La nuova via della Seta ne è il chiaro esempio. Biden vuole, così, ristabilire i rapporti con il vecchio continente per contenere la potenza cinese.

Il protezionismo di Trump e il libero mercato di Biden

Nei due vertici, il G7 e quello della Nato, si è riproposto l’internazionalismo liberale multilaterale. Ossia regole stabili che disciplinano comportamenti internazionali comuni. Per Biden, i temi di carattere economico sono profondamente strategici per consolidare il sistema internazionale. Gli aspetti commerciali, finanziari e dei dazi del rapporto trans-atlantico dovranno essere risistemati. Poiché l’introduzione di gravi tasse, nel 2018, sull’export europeo in USA, e viceversa, ha fatto sì che ci fossero delle forti tensioni commerciali tra Europa e Stati Uniti. La data per la rimozione dei dazi reciproci sarà, probabilmente, il 1 dicembre 2021.


Dazi di Trump contro l’Europa


Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti

L’obiettivo del G7 è stato quello di riprendere la partnership cooperativa tra USA ed Europa. Cercando di accelerare la conclusione del negoziato, in corso, sul trattato di liberalizzazione commerciale transatlantica, il cosiddetto TTIP. L’accordo si propone di:

  1. ridurre i costi dell’esportazione e dell’importazione di merci tra l’UE e gli USA;
  2. aiutare le imprese europee di servizi ad entrare sul mercato statunitense;
  3. permettere alle aziende dell’UE un maggiore accesso alle gare d’appalto pubbliche negli USA;
  4. concordare norme che stabiliscano quali prodotti beneficiano dei vantaggi del TTIP.

Le alleanze che ritornano

L’alleanza tra Usa e Regno Unito è molto importante per entrambi. Jonhson ricercava un forte partner commerciale per il Regno Unito post Brexit. Mentre Biden vuole un alleato forte a livello marittimo in funzione anti Cina e Russia. Durante il G7 anche il dialogo coi partecipanti non ufficiali, ma presenti, è stato rilevante. Sudafrica, Australia, Corea del Sud ed India sono, in linea di principio, alleate economiche americane. Anche se soggette all’influenza regionale cinese e russa. Biden ha proposto un’alternativa americana alla via della seta. Ancora non definita in termini di investimenti. La proposta potrebbe modificare gli equilibri mondiali.


Blinken ribadisce l’importanza dell’unità trans-atlantica


Europa tra Usa e Cina

Nel vertice del G20 ci saranno una serie di incontri volti ad avere dei colloqui tra i vari paesi per ottenere una cooperazione economica improntata alla salvaguardia ambientale. Qui, si capirà se la linea dell’Europa sarà unitaria verso l’una o l’altra potenza. L’Europa è il bottino per i due paesi. Mentre l’Italia versa in una condizione oscillatoria tra i due contendenti. Poiché l’allora governo giallo verde aveva firmato un memorandum d’intesa, nel 2019, per la costruzione della via della seta. Ma se vogliamo stare attaccati al treno economico statunitense del libero mercato dobbiamo rinnegarlo, al più presto, come ha intimato il segretario di Stato americano Blinken.

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