mercoledì, Aprile 17, 2024

Il legame fra il gene PTPRD ed il disturbo ossessivo-compulsivo

Paul Arnold ed il proprio team di ricerca ha scoperto un genoma estremamente significativo per il disturbo ossessivo-compulsivo. Si chiama gene PTPRD ed avrebbe una stretta correlazione con la patologia appena citata. Vediamo nel dettaglio lo studio attuato.

Il gene PTPRD influenza il disturbo ossessivo-compulsivo?

I ricercatori dell’università di Calgary hanno osservato il fenomeno in 5000 pazienti in età pediatrica. Tale ricerca ha avuto luogo nello studio Spit for Science. Ciò che è rilevato come fondamentale, è l’importanza dell’interazione dei geni sulla salute sia fisica che mentale dei pazienti. Mediante un campione di DNA dei pazienti e un questionario della Toronto Obsessive-Compulsive Scale sono state ottenute differenti risposte. Tale questionario è rivolto infatti alla comprensione della patologia ossessivo-compulsiva. Per ciò che concerne il DNA, invece, lo studio ha prodotto un risultato estremamente rilevato. Pare che i soggetti che sviluppano la patologia poc’anzi citata, presentino una variazione genetica del gene PTPRD. In tal modo è stato possibile comprendere come tale modifica, possa dare un rischio maggiore sulla malattia.


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Conoscenza come prevenzione

Il disturbo ossessivo-compulsivo si presenta in modo differente a varie età. Non si tratta quindi di una patologia che interessa solamente i bambini. Tale scoperta potrebbe essere rilevante, non solo dal punto di vista della cura fondamentale, ma altrettanto per comprendere le cause scatenanti. Il team di ricercatori si dice estremamente fiducioso in ciò che hanno rilevato. Sebbene questo si presenti come un inizio, una sfida da portare a termine, al fine di avere una piena vittoria. Molte volte i disturbi riguardanti la salute mentale non vengono presi particolarmente sul serio dai familiari. Questo invece, deve essere un monito per comprendere la possibilità di sviluppare seriamente una problematica di tale entità e, chissà, magari col tempo e con maggiori studi, prevenire l’arrivo di un disturbo sconosciuto quanto fastidioso. L’ultima parola spetta alla ricerca.

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